scarpe Nike Mercurial. In questo anno da poco iniziato Nike taglia un importante traguardo, il 20esimo annoversario dal lancio di Nike Mercurial, una delle scarpe più leggendarie del marchio. Nel corso del tempo questa particolare calzatura si è evoluta per cercare di adattarsi al meglio alle esigenze dei calciatori. Non è però finita qui: mercoledì prossimo, 7 febbraio, è infatti previsto il lancio dell’ultima versione.
In attesa di quel giorno il brand americano ha deciso di ripercorrere alcuni momenti che hanno segnato in modo indissolubile il marchio e la storia del calcio. Un calciatore, infatti, diventa un’icona quando lui e la sua scarpa si uniscono per creare un momento così speciale che le future generazioni di calciatori ne studieranno i video come se fossero un testo sacro.
Nike Mercurial: gli esordi con Ronaldo
La Nike Mercurial è certamente una scarpa iconica. E’ stata progettata per rendere più esplosiva la velocità e nel corso degli anni ci è riuscita in pieno. Il suo debutto risale ai Mondiali di Francia del 1998 quando a indossarla è stato un vero fuoriclasse, il brasiliano Ronaldo.
a quando R9 ha segnato il primo gol di sempre con le Mercurial – a Nantes il 16 giugno, trovando spazio dietro la difesa marocchina, mandando in rete un tiro eccezionale in mezza rovesciata, inizio di una batosta di 3-0 – gli attaccanti più brillanti hanno scelto questa scarpa e hanno fatto miracoli, alzando l’asticella del successo e accumulando trofei. Nel 2006, da parte sua, Ronaldo si è ulteriormente assicurato un posto nella storia, stabilendo l’allora record di gol nella competizione mondiale, arrivando a quota 15.
Un gol così bello che si guadagna un premio
Naturalmente, Ronaldo non era il solo a impazzire per le Mercurial. A seguire le sue orme c’è anche il portoghese Cristiano Ronaldo, che il 15 aprile 2009, durante una partita di Coppa con il Manchester United realizza un gol da cineteca: due tocchi incredibili prima di realizzare un tiro dalla lunga distanza che ha attraversato un terzo del campo, infilandosi in rete. Per questo eccezionale sforzo che è valso la vittoria CR7 si è guadagnato il primo Puskás FIFA Award per il gol più bello del 2009.
Proprio in quell’estate, l’attaccante si è trasferito al Real Madrid, ma non ha interrotto il suo legame con le Mercurial. Due dei momenti più decisivi di CR7 sono arrivati dal dischetto del rigore, da dove ha fatto sembrare i portieri dei bradipi che cercano di fermare dei proiettili in accelerazione. Il 24 maggio 2014, a Lisbona, Ronaldo ha conquistato una vittoria che è diventata travolgente nei tempi supplementari, disegnando e rifinendo un rigore con un raggio laser che ha completamente ingannato il portiere dell’Atletico Madrid facendolo tuffare nella direzione opposta e consegnando alla sua squadra La Decima, il suo storico decimo titolo. Due anni dopo, a Milano, il 28 maggio, contro gli stessi acerrimi rivali, Ronaldo allungò il record aggiungendo l’undicesimo trofeo. Nel momento in cui era ancora più necessario, ha freddamente assicurato il titolo tirando il rigore decisivo nella lotteria finale, mandando ancora una volta il portiere dalla parte sbagliata.
Nike ha deciso di onorare Cristiano con un paio di scarpe in edizione speciale, le Mercurial CR7 Melhor.
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Anche Neymar punta sulle Mercurial
Anche un altro fuoriclasse come il brasiliano Neymar ha legato il suo nome alle Mercurial. I momenti leggendari dell’attaccante non sono mancati. Anche lui infatti conquista il premio Puskás FIFA.
Indimenticabile il gol segnato il 27 luglio a Santos, in Brasile, contro l’interstellare Ronaldinho in una delle gare più indimenticabili del campionato nazionale. Il giovane fuoriclasse ha ricevuto palla sulla linea laterale e ha danzato con lei, scartando sei sfortunati difensori. Dopo un singolo uno-due con il compagno di squadra, si è diretto verso il centro del campo, nell’area di rigore, e facendo girare a vuoto un avversario e tagliando tra due difensori, ha infilato con un tiro morbido il portiere che è rimasto a terra. Questo era ciò che Pelé intendeva con “bel gioco”.
Neymar si è poi ripetuto, sempre con le Mercurial ai piedi, il 20 agosto 2016. A quel tempo, il Brasile, orgoglioso della tradizione calcistica che permea la sua identità, si stava ancora riprendendo da un imbarazzante quarto posto (e dalla batosta di 7-1 in semifinale contro i futuri campioni della Germania) ai Mondiali 2014 che ospitava e che sulla carta avrebbe dovuto vincere. Ancora una volta ospite in Germania, questa volta in una finale con una medaglia d’oro all’arrivo, Neymar, che non aveva preso parte alla gara precedente per infortunio, si è trovato al centro della scena. Dopo aver messo a segno il gol della propria squadra su uno splendido calcio di punizione in una partita conclusa sull’1-1 nei tempi regolamentari e finita ai rigori, Neymar si è presentato sul dischetto con un vantaggio – insieme al peso di una nazione che puntava sul suo fisico snello. Correndo a zig-zag e a ritmo spezzato per sbilanciare il portiere tedesco, ha infilato la palla nell’angolo superiore con l’interno del piede destro e immediatamente è scoppiato in lacrime, per aver guadagnato un posto in Paradiso facendo vincere al Brasile il suo primo oro.
Una scarpa adatta anche per le donne
Anche le calciatrici hanno dimostrato di saper apprezzare le potenzialità della Nike Mercurial. A sceglierla è stata infatti la centrocampista Carli Lloyd, che si è assicurata una dolce vendetta il 5 luglio 2015, quando lei e gli Stati Uniti hanno incontrato il Giappone a Vancouver per una rivincita della finale del torneo precedente, che il Giappone aveva vinto ai rigori. In quell’occasione la giovane realizza una tripletta, conclusa con un tiro da centrocampo che ha colto il portiere fuori posizine. Sedici anni dopo l’iconico togliersi la maglietta di Brandi Chastain al Rose Bowl di Pasadena, in California, l’USWNT, la nazionale femminile di calcio statunitense, ha finalmente issato il suo terzo trofeo da record, riportando la squadra all’apice del gioco femminile.
L’edizione speciale Mercurial Superfly “Leave your legacy” celebra Carli Lloyd.
E non è finita qui
Per oltre due decenni, la Nike Mercurial ha avuto un ruolo in ogni genere di momenti iconici in tutto il mondo. Erano ai piedi di Clint Dempsey quando ha assicurato agli Stati Uniti un improbabile 2-0 sconvolgendo la Spagna dei mondiali nella gara di coppa il 24 giugno 2009, a Bloemfontein, in Sudafrica. Eden Hazard ha indossato le sue il 2 maggio 2016, portando a casa un pareggio tardivo come regalo per Jamie Vardy e la sua squadra di Cenerentole che puntava in modo inverosimile alla competizione nazionale inglese 2015-2016. Alexis Sanchez ha sfruttato in modo sfacciato il cucchiaio, che è valso al Cile la vittoria nel torneo nazionale sudamericano il 4 luglio 2015 a Santiago, prolungando la sete di coppa dell’Argentina. E quando Christian Pulisic è diventato lo straniero più giovane a segnare nella prestigiosa massima serie della Germania, il 17 aprile 2016, possiamo immaginare cosa indossava.
Nell’ultimo decennio in Europa, durante i più grandi tornei nazionali del mondo, sono stati segnati 110 gol con questa scarpa iconica. Con 35 gol segnati nel solo campionato di calcio europeo 2016, è diventata la scarpa che ha segnato di più in quella competizione. Solo nella scorsa stagione, nei campionati nazionali europei più importanti, sono stati segnati più di 1.000 gol con le Mercurial. Ogni momento glorioso ha ispirato un altro calciatore ad allacciare un paio di Mercurial e andare in gol, sognando di diventare un’icona.