Come funzionerà la tv della Lega calcio prodotta da Mediapro? Il piano del gruppo spagnolo per la Serie A e per il calcio italiano è stato presentato ieri all’assemblea dei presidenti della Serie A, che lunedì 5 febbraio deciderà se procedere in questa direzione o se sondare nuovamente i broadcaster.
Mediapro, come sottolinea la Gazzetta dello Sport in edicola, punta ad acquisire tutti i diritti della Serie A, pagando un fisso di 950 milioni, più una condivisione (al 50%) dei profitti in caso di incassi da parte degli spagnoli superiori al miliardo e 100 milioni. L’incasso per la Serie A potrebbe essere dunque superiore al miliardo e 50 milioni della base d’asta del bando per i diritti tv.
Come mai quell’asticella? Perché Mediapro ha calcolato 150 milioni di costi non solo per la creazione e la produzione del canale ma anche per l’acquisizione di altri diritti, in particolare quelli del campionato di Serie B e dell’archivio dei club di A.
Come funzionerà la tv della Lega calcio prodotta da Mediapro: la produzione dei contenuti
L’obiettivo è di far nascere un canale non soltanto della Serie A ma del calcio italiano più in generale, attivo 7 giorni su 7, con un palinsesto costituito dalle dirette, dagli approfondimenti, dalle news, attivo sette giorni su sette, e visibile su tutte le piattaforme possibili, che pagherebbero a Mediapro le spese di “affitto” in misura proporzionale ai rispettivi abbonati. Un’altra fonte di ricavo per questa tv del calcio italiano sarebbe la pubblicità.
Il canale, o meglio i canali (visto che per poter trasmettere tutte le partite non ne basterà ovviamente uno solo) sarebbero prodotti da Mediapro in partnership con la Lega. Tutta la produzione e il confezionamento editoriale sarebbero gestiti dagli spagnoli, quindi anche i professionisti che vi lavorerebbero (a partire dai telecronisti) dovrebbero essere ingaggiati da Mediapro.
Come funzionerà la tv della Lega calcio prodotta da Mediapro: dove sarà visibile il canale
Dove si potrebbe vedere il canale? Mediapro punta stringere accordi commerciali con tutte le piattaforme disponibili. Il canale potrebbe finire dunque nel bouquet di Sky come in quello di Premium come nell’offerta degli OTT (Over the Top) che distribuiscono contenuti sul web.
L’intenzione è di ampliare il numero di utenti, in particolare tra i giovani, attratti da tariffe competitive. E per farlo è necessario distribuire il prodotto attraverso il maggior numero di mezzi, compresa la mobilità.
Tutti i tifosi, a prescindere dalle modalità di fruizione, guarderebbero lo stesso prodotto, unico e rispondente a determinati standard qualitativi, in coerenza con gli obiettivi editoriali di Mediapro e Lega. Questo perché il canale verrebbe consegnato “chiavi in mano” agli operatori (sul modello di Eurosport o Fox Sports), che avrebbero il solo compito di distribuirlo, senza poter intervenire sui contenuti.