Secondo la procura di Palermo, tra i creditori della Unione Sportiva Città di Palermo, ovverosia la società calcistica rosanero, ci sarebbero anche alcune società di factoring.
Non solo quindi procuratori di calciatori, banche e Agenzia delle entrate, secondo la Procura. Questa mattina si è infatti aperta l’udienza prefallimentare davanti al giudice Giuseppe Sidoti. “Abbiamo consegnato una memoria difensiva – le parole di Giovanni Giammarva, presidente del Palermo -. Il clima è stato molto sereno, da parte nostra c’è stata la massima collaborazione e fiducia verso Procura e tribunale fallimentare, entrambi composti da persone serie e competenti. Siamo contenti che il termine, fissato a sabato 16 dicembre, permetterà di affrontare celermente la questione anche in vista del mercato invernale“.
L’udienza è stata infatti aggiornata al prossimo 16 dicembre. “Il Tribunale ha concesso due giorni per dare modo alla Procura di esaminare i documenti che abbiamo depositato oggi, e quindi ha rinviato a Sabato 16 (Dicembre ndr) per la prossima udienza. Non abbiamo chiesto e non chiederemo una perizia terza, la Procura non ha obiettato nulla poiché non ha ancora visto nemmeno i documenti”, ha proseguito Giammarva.
Secondo i pm, il Palermo ha debiti per 62,9 milioni di euro cui 9,2 milioni nei confronti dell’erario e 280 mila verso istituti di previdenza e sicurezza, di cui 5 milioni non pagati; patrimonio netto negativo al 30 giugno 2017 di 18,3 milioni; la previsione dei flussi di cassa al 30 giugno prossimo è negativo (meno 27,7 milioni); c’è anche un omesso versamento di Iva per un milione e 800 mila euro.
A rendere problematica la situazione contabile ci sono anche un “piano di ammortamento del debito erariale – scrivono i pm – pari a soli 8 milioni di euro al 30 giugno 2017, concluso a fronte dell’incapacità di sostenere l’unitario pagamento”, il pignoramento di 200 mila da parte di Riscossione Sicilia per un debito che la società ha nei confronti della Federcalcio e la revoca del fido bancario da parte di Unicredit.