In occasione del 20 novembre, Giornata Mondiale dell’Infanzia e l’Adolescenza, l’UNICEF ha lanciato un’iniziativa che vedrà coinvolto il mondo del calcio: nell’ultima giornata, in tutti gli stadi di Serie A, è stato esposto uno striscione con la scritta “Dona al 45566 – UNICEF per ogni bambino” a sostegno della campagna di raccolta fondi UNICEF a favore di milioni di bambini “sperduti” in tutto il mondo.
In questa occasione è stata anche lanciata l’annuale “Asta dei Capitani”. A fine gara ogni capitano ha donato all’UNICEF la propria maglia personalizzata con patch UNICEF che è stata poi messa all’asta sulla piattaforma Charity Stars (all’indirizzo www.charitystars.com/capitani4unicef).
Presente in oltre 190 paesi del mondo, l’UNICEF realizza programmi nel campo della sanità, dei servizi, delle forniture di acqua, dell’istruzione, della protezione e dell’assistenza a madri e bambini. Interviene nelle emergenze umanitarie, con l’invio di aiuti di primo soccorso, come alimenti terapeutici, kit sanitari e medicinali, tavolette per potabilizzare l’acqua, teli impermeabili e coperte, ma anche con programmi di sostegno psicologico per i bambini traumatizzati dai conflitti o dalle catastrofi naturali.
Sia per i programmi di sviluppo che per quelli d’emergenza la modalità di intervento dell’UNICEF prevede sempre il lavoro a stretto contatto con le comunità beneficiarie, cui l’UNICEF fornisce competenze, sostegno tecnico e materiale, perché possano avviare uno sviluppo endogeno e sostenibile nel lungo periodo.
In Italia lavora per migliorare le cure e la protezione dei bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati e per promuovere la loro inclusione sociale nel processo di accoglienza. Inoltre, grazie a una rete capillare di volontari, svolge un’azione di sensibilizzazione e comunicazione con istituzioni, opinione pubblica, media. Lavora con scuole, università, ospedali, municipalità e tutti coloro che si prendono cura dell’infanzia per costruire insieme “un mondo a misura di bambino”.
L’UNICEF si finanzia esclusivamente attraverso i contributi volontari da parte di governi, individui, aziende e associazioni. Oltre il 91% dei fondi raccolti è destinato alla realizzazione dei programmi sul campo, mentre la parte restante serve a coprire i costi di gestione.