Genoa, Gallazzi ha detto no alla Fiorentina: il closing dipende dal valore della rosa

A Genova, sponda Genoa, è tempo delle grandi decisioni. I contatti tra Enrico Preziosi e Giulio Gallazzi, o meglio, tra i professionisti che lavorano per loro, continuano serrati verso un…

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A Genova, sponda Genoa, è tempo delle grandi decisioni. I contatti tra Enrico Preziosi e Giulio Gallazzi, o meglio, tra i professionisti che lavorano per loro, continuano serrati verso un closing probabile, non impossibile, ma nemmeno scontato.

Gallazzi – in base a quanto riporta oggi La Repubblica, nell’edizione di Genova – ha voluto smentire il suo interesse per l’acquisto della Fiorentina: “Effettivamente, anche se non direttamente dalla proprietà, il club viola c’è stato proposto”.

“Ma non sono il tipo che se non chiude una trattativa ne riapre subito un’altra – ha precisato -. E poi mi sto troppo affezionando al Genoa e ai suoi tifosi per pensare ad impegnarmi con un altra squadra. Quando sono entrato a Marassi e ho visto quella Gradinata ho pensato. “Questa deve essere casa mia”.

Ieri, quindi, la task force di cinque uomini distaccati a controllare i conti del Genoa a Milano nello studio dei legali di Preziosi, ha lavorato sino a tardi.

Questa sera o al massimo domattina sarà pronta la relazione da presentare a Gallazzi e entro sabato sarà preparata la nuova proposta da presentare a Preziosi.

C’è una differente filosofia di fondo: Gallazzi vuole acquistare la società, Preziosi invece vende la squadra.

Preziosi sostiene che il parco giocatori del Genoa vale 180 milioni, molto meno della metà è la replica degli acquirenti.

Il club rossoblù ha una settantina di giocatori di proprietà.

Ci sono eccellenze assolute come Perin (che tuttavia senza rinnovo rischia in estate di diventare il prossimo caso-Donnarumma), Laxalt e Izzo e grandi promesse come Pellegri e Salcedo. Ma ci sono anche diversi giocatori che rappresentano un puro costo. L’equilibrio finale si gioca soprattutto sulla rosa.

La prima proposta era stata bocciata il 14 settembre e conseguente due diligence saltata.

I termini furono questi: tutti i debiti del Genoa più 10 milioni per Preziosi a titolo di buonuscita.

Ma Preziosi chiede molto di più.

La trattativa ha davvero rischiato di saltare, perché Gallazzi non aveva intenzione di rivedere la sua offerta. C’è voluta tutta l’abilità di mediatore di Beniamino Anselmi, il presidente in pectore, per far ripartire la trattativa.

Quanti sono effettivamente i debiti del Genoa? In attesa che termini la due diligence con i nuovi dati ufficiali si è fermi a quanto era stato autocertificato al 30 giugno: 106 milioni complessivi.