Lo stadio della Roma, che dovrebbe sorgere a Tor di Valle, per ospitare 55mila tifosi, dove un tempo c’era l’ Ippodromo, è una delle maggiori grandi opere che, nell’era della sindaca pentastellata Virginia Raggi, si progetta nella Capitale.
Oggi Repubblica Affari e Finanza gli dedica spazio all’interno di una analisi più ampia che riguarda le opere pubbliche a Roma, tra cui la Metro C.
Lo Stadio, come noto, è al centro dell’attenzione da mesi.
Le previsioni iniziali parlavano di quasi 600 mila metri cubi, ma le dimensioni sono state ridotte dopo numerosi pareri negativi delle parti in causa.
La società costruttrice Eurnova ha presentato un nuovo progetto e a fine mese si terrà la nuova conferenza dei servizi.
Il via libera – secondo previsioni ottimistiche – potrebbe arrivare già entro la fine dell’anno.
La Roma, naturalmente, è in pressing da tempo.
Le ultime dichiarazioni del presidente James Pallotta avevano fatto assai discutere.
Roma, Pallotta: “Non voglio vendere, ma senza consensi sullo stadio non continuerò”
Il patron americano aveva detto senza mezzi termini che la questione stadio è al centro delle sue intenzioni, ma che è anche l’ago della bilancia della sua permanenza alla guida del club.
“Non voglio vendere – le sue parole pronunciate a fine luglio -. La capitale italiana e la squadra giallorossa hanno una grande opportunità di avere un nuovo stadio con delle infrastrutture legate all’intrattenimento. Però, se non riesco ad ottenere i consensi, dovrà continuare questa lotta qualcun altro”.
Ora la nuova scadenza per ottenere il via libera in una questione annosa da cui dipende il futuro del club.