Competitività: come i prestiti alimentano le disparità tra club grandi e medi

“L’Ajax è un club che lavora molto sui giovani, ma con il sistema attuale tanti preferiscono firmare un contratto con un grande club, pur sapendo di venir poi ceduti in…

inter terza maglia 2017 2018

“L’Ajax è un club che lavora molto sui giovani, ma con il sistema attuale tanti preferiscono firmare un contratto con un grande club, pur sapendo di venir poi ceduti in prestito anzichè rimanere nella società che li ha formati”.

Sono le parole con cui Edwin van der Sar, ex portiere olandese e Manchester United, e ora amministratore delegato della sua amata Ajax, ha inquadrato uno dei maggiori problemi a livello europeo nel quadro della competitività tra grandi e piccoli club.

Van der Sar dice che qualcosa deve essere fatto nel sistema europeo di prestiti che secondo lui “sta soffocando lo sviluppo di giovani talenti destinati alle prime squadre”.

L’Ajax quest’anno si trova senza competizioni europee quest’anno, a cinque mesi dalla finale di Europa League.

Una fonte di enorme delusione, per Van der Sar, che tuttavia giustifica la situazione con l’impossibilità per il club di programmare e quindi di essere in grado di trattenere i talenti emergenti.

“Noi siamo un club che offre ai giovani giocatori una possibilità, ma spesso si preferisce andare in una grande squadra firmando un grande contratto che garantisce sicurezza economica pur sapendo di essere destinati al prestito in una squadra più piccola e con vane speranze di tornare dal club acquirente” sono state le parole di Van der Sar.

 

Gli esempi si sprecano: dal Chelsea al Manchester City, nella Liga spagnola, fino alla Juventus in Serie A. Il metodo è noto e non vi è dubbio che il prossimo fair play finanziario debba prima di tutto mettere mano alle regole sportive più che quelle economiche.

“In qualche modo, con FIFA e UEFA, dobbiamo cercare di trovare una buona soluzione – dice van der Sar -. Dobbiamo cercare di stabilizzare una situazione che va nella direzione sbagliata“.

Il tema, del resto, è allo studio sia del presidente FIFA Gianni Infantino che di quello dell’UEFA Aleksander Ceferin.

Un giro di vite ai prestiti, insieme alla riduzione del numero di giocatori tesserabili da una singola società, è quanto lecito aspettarsi anche a breve termine.