Le riforme del calcio europeo procedono a passi spediti e il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin le ha già messe all’ordine del giorno della prossima assemblea Uefa di settembre.
«Alcuni anni fa l’allora presidente Uefa Michel Platini e l’allora presidente dell’ECA Karl-Heinz Rummenigge dissero che era impossibile introdurre il salary cap anche nel calcio», ha spiegato il numero uno dell’Uefa in un’intervista a L’Equipe, ribadendo che intende rimettere l’argomento in agenda il prima possibile.
«Abbiamo una riunione a settembre e vedremo. Qualcosa deve essere fatto. Forse non un tetto agli stipendi come nelle leghe professionistiche americane, ma ci sono misure rigorosamente sportive che possiamo prendere. Ad esempio limitando o proibendo prestiti o limitando il numero di giocatori sotto contratto», ha spiegato Ceferin all’Equipe.
Il presidente ha poi chiarito che l’UEFA sta vigilando su tutte le situazioni controverse dell’estate e che il Fair Play Finanziario sta funzionando bene.
«Non esiteremo ad intervenire contro chi viola palesemente le regole» ha assicurato.
Sia il PSG sia il Manchester City sono stati multati tre anni fa e hanno subito la riduzione delle rose delle loro squadre nella Champions League.
Ovviamente l’Equipe ha chiesto soprattutto il parere di Ceferin sui recenti casi di Neymar e Mbappè. «Per essere onesti, spero che abbiano imparato la lezione», ha risposto il numero uno dell’Uefa al quotidiano sportivo francese.
«Se così non fosse, glielo insegneremo nuovamente. Non parlo solo del PSG: la finestra di mercato non è ancora chiusa e non voglio fare un caso specifico puntando il dito solo contro il PSG. Ma abbiamo molte sanzioni possibili. Possiamo escludere squadre da competizioni, possiamo infliggere penalizzazioni in termini di punti».
Ceferin non esclude comunque che sia possibile introdurre il tetto salariale nel calcio europeo, nonostante eventuali pareri contrari della Commissione Ue o dei singoli Stati.
E’ tuttavia evidente che ogni intervento di natura economico-finanziaria dovrà fare i conti con il diritto comunitario dell’Unione europea, particolarmente improntato a garantire la libertà di mercato e già attivissimo – ad esempio – nel proibire aiuti di stato ed interventi esterni in grado di modificare i valori in gioco.
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Senza fornire dettagli Ceferin ha tuttavia lasciato intendere che l’argomento possa essere discusso al congresso straordinario di UEFA in programma a Ginevra il mese prossimo.
E anche se la difficoltà ad introdurre un tetto salariale è evidente, nessuno vieta alla federazione europea di intervenire a livello sportivo.
La chiave di volta potrebbe essere proprio questa. Anche perché ragionando oggettivamente, pagare Neymar il doppio o il triplo del suo valore non ha un effetto immediato sul campo (anzi, paradossalmente il suo passaggio al PSG ha riequilibrato i rapporti di forza, ad esempio, con il Barcellona) mentre proibire di acquistare 3 o 4 sostituti per l’attacco potendoli pescare dai migliori nomi sul mercato avrebbe ben altro impatto.
L’indicazione è data, non resta che aspettare poche settimane.