Diritti tv in Europa: la Premier League è la più equa, Serie A fanalino di coda

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa – I diritti tv hanno assunto un ruolo sempre più importante per il calcio europeo. Cifre sempre maggiori che hanno un impatto importante anche…

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa – I diritti tv hanno assunto un ruolo sempre più importante per il calcio europeo. Cifre sempre maggiori che hanno un impatto importante anche sulla disparità di risorse tra le squadre: non solo però le cifre distribuite, ma anche il modo in cui i soldi vengono distribuiti incidono sull’equilibrio e sulla concorrenza nei singoli campionati.

KPMG ha voluto così approfondire come vengono distribuiti ad oggi i ricavi da diritti televisivi nei cinque principali tornei europei: Premier League, Bundesliga, Liga, Serie A e Ligue 1.

La più equa in assoluto è la Premier League, che nella stagione 2016/17 ha avuto un rapporto di 1:1,6 tra la prima e l’ultima squadra per ricavi. I criteri di distribuzione rispetto agli altri campionati sono simili, ma ci sono un paio di differenze che fanno variare notevolmente il risultato finale.

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa, la Premier League

A differenza dei tornei rivali, la suddivisione in base al merito in Premier League fa riferimento solo alla stagione in corso, e, poiché non tutte la gare vengono trasmesse in tv, una seconda fetta consistente (25%) viene distribuita in base al numero di passaggi televisivi. Inoltre, in aggiunta a questi, la Premier League distribuisce in parti uguali i ricavi internazionali, fattore che permette ulteriormente di rendere più equa la suddivisione (senza considerare i ricavi internazionali il rapporto tra prima e ultima sarebbe di 2.1:1).

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa, la Bundesliga

Considerando solo i ricavi nazionali, la Bundesliga avrebbe un rapporto molto simile alla Premier League: i diritti tv esteri spostano il rapporto a 3.2:1, più vicino alle altre competizioni. Dalla prossima stagione, la Bundesliga cambierà la distribuzione: il nuovo sistema dipenderà ancora fortemente dai risultati delle ultime stagioni, ma avrà benefici anche per quei club che hanno giocato costanemente in Bundesliga negli ultimi 20 anni così come a chi fa giocare i giovani del vivaio.

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa
(Foto Insidefoto.com)

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa, la Ligue 1

Con un rapporto tra prima e ultima di 3.4:1 (nella stagione 2014/15), la Ligue 1 distribuisce in parti uguali il 47% dei ricavi, assegano il 28% in base ai risultati e il 25% in base allo status di ciascun club. La lega francese assegna maggior peso ai risultati dell’ultima stagione rispetto agli altri tornei, tuttavia il fatto che come metrica per misurare lo status di un club vengano utilizzati i dati dell’audience tv aumentano la differenza tra i grandi e i piccoli club.

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa, la Liga

La Liga spagnola ha chiuso il 2016/17 con un rapporto tra la prima e ultima stimato a 3.7:1, un significativo miglioramento rispetto al 2014/15, ultima stagione in cui i diritti tv venivano distribuiti individualmente. L’aumento del valore dei diritti tv ha sostanzialmente spinto verso un sistema di distribuzione più equo, permettendo comunque a Real Madrid e Barcellona di mantenere cifre simili a quelle che ricevevano quando i diritti tv venivano venduti individualmente.

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L’esultanza di Leo Messi dopo il gol decisivo contro il Real Madrid (foto Insidefoto.com)

Come vengono distribuiti diritti tv calcio Europa, la Serie A

Nonostante il sistema di distribuzione in Serie A sia simile a quelli della Ligue 1 e della Liga spagnola, le differenti modalità di calcolo portano a risultati decisamente diversi, con un rapporto tra prima e ultima pari a 4.7:1. La distribuzione avviene, come noto, in base alla Legge Melandri, che regolamente la divisione al 40% in parti uguali, al 30% in base ai risultati e il 30% in base ai risultati, anche storici. Tuttavia, vista la maggiore disparità rispetto al resto d’Europa, l’obiettivo in Italia è quello di modificare le modalità per avvicinarsi ad una maggiore equità nella distribuzione.