Nelle scorse settimane erano circolati rumors sulla possibilità di una nuova creatura nell’universo Cairo Rcs, ovvero la nascita di una tv tutta dedicata all’informazione sportiva.
L’imminente apertura del nuovo canale sportivo era stata poi smentita dallo stesso Cairo. “Non ci sono cose, non c’è nulla; probabilmente sono tanti rumor ma non c’è niente in programma da questo punto di vista” aveva assicurato il presidente del Torino a margine di un evento a Milano dicendo che si trattava di “rumor”, non di un qualcosa di cui l’azienda o lui stesso non aveva mai parlato.
Ora, in base a quanto anticipato da MF MilanoFinanza, il progetto ha anche un nome in codice: G7. In Rcs Mediagroup alcuni manager stanno cercando di capire se il marchio Gazzetta dello Sport, il quotidiano più letto in Italia, possa davvero sfondare in televisione.
Nel febbraio 2015 il gruppo editoriale investì 10 milioni per lanciare sul digitale un canale che venne poi spento prima del Natale dello stesso anno, ma questa volta il budget sarebbe nettamente inferiore. Ai piani alti di Rcs, e quindi nell’ufficio di Urbano Cairo, viene smentito il ritorno di fiamma per il progetto.
Ma nel settore televisivo, e in particolare in ambito sportivo, c’è chi giura che qualcosa si stia muovendo. Al punto che sarebbe già stato individuato la spazio sul telecomando: il canale sull’Lcn da occupare non sarebbe più il 59 ma il 62 di proprietà della famiglia Sciscione.
Questa volta però si vorrebbe giocare più sulla forza del numero, il 7, anche per avere un rimando immediato a La7, il canale della scuderia Cairo Communication, come avvenuto con il restyling del magazine del giovedì allegato al Corriere della Sera ribattezzato, per l’appunto, da Sette a 7. Certo sarebbe dura lanciare un canale sportivo senza diritti tv del calcio, ma Rcs potrebbe fare leva sugli eventi (ciclismo, corsa e così via) della controllata Sport.