Diritti tv, Cattaneo: "Nessuna follia, non seguiremo l'esempio di BT"

Nessuna follia per i diritti televisivi del pallone perché Tim non è British Telecom e vuole pensarci bene prima di versare centinaia di milioni di euro nelle casse del calcio…

Ascolti tv serie a 2016 2017

Nessuna follia per i diritti televisivi del pallone perché Tim non è British Telecom e vuole pensarci bene prima di versare centinaia di milioni di euro nelle casse del calcio – sia italiano che europeo. L’amministratore delegato di Tim, Flavio Cattaneo, spiega in un’intervista a Prima Comunicazione oggi in edicola qual è la strategia dell’incumbent italiana sui diritti televisivi sportivi, proprio all’indomani della pubblicazione del bando della Serie A per il triennio 2018-2021 che ha previsto due pacchetti ad hoc per tlc-OTT con voglia di entrare nel mercato.

“Certamente non parteciperemo ad aste nella logica di dover strapagare i diritti – spiega Cattaneo – Come ho detto, la nostra è una logica di investimento proporzionale alla copertura, senza follie. Non c’è solo la Serie A, ma tutto il calcio, da quello internazionale alla Lega Pro. Parliamo con diversi interlocutori, abbiamo buoni rapporti con tutti: quindi, siamo fiduciosi di trovare i nostri sbocchi”, sostiene l’amministratore delegato.

Cattaneo ricorda che Tim una sua infrastruttura ce l’ha “già e funziona: è l’ultraboardband e non il digitale terrestre“; escludendo quindi un possibile sbarco della società sul ddt italiano.”A noi – aggiunge Cattaneo – vanno bene esclusive tecnologiche, di piattaforma, non assolute, come peraltro mi pare abbia dato indirizzo anche l’Antitrust. Siamo un’azienda privata di persone libere che sceglie senza condizionamenti nell’interesse della società”.

Diritti tv, come cambia il calendario dal 2018

Se insomma Tim guarda al mercato dei diritti televisivi ma non è pronta a fare follie, nel resto d’Europa – o almeno in UK e Francia – sono proprio le tlc a fare la voce grossa quando in palio ci sono le immagini del calcio. Sfr in Francia e BT in UK hanno infatti conquistato a colpi di assegni i diritti a trasmettere le immagini della UEFA Champions League nel triennio 2018-2021. In Francia, tra l’altro, Sfr-Altice ha sfilato la proprietà delle immagini proprio a Vivendi che è il maggiore azionista di Tim.

Ma Cattaneo seguirà l’esempio di BT che ha speso per il calcio europeo nel mercato britannico 1,8 miliardi di sterline? “Certamente non seguiremo il loro esempio – dice nettamente l’ad a Prima Comunicazione – Come le dicevo, a noi non interessa l’esclusiva totale ma di piattaforma e con investimenti proporzionali alla copertura. In una parola sola, il nostro modello di bundle (fisso-mobile-tivù) sarà proponibile con buonseno“.