Ogni giorno che passa potrebbe essere quello buono per la chiusura della trattativa Zamparini – Baccaglini anche se la chiusura dell’affare Palermo non è così vicina. A fare il punto della situazione oggi è La Repubblica Palermo che mette al centro la questione della valutazione della rosa, ovvero della sua svalutazione post retrocessione.
A cui, naturalmente, si aggiunge il tema della diversa valutazione della società alla luce delle perdite che dovrà sostenere.
Già un anno fa CF – calcioefinanza.it aveva analizzato la situazione Palermo in caso di retrocessione, stimando in circa 35 milioni di euro il fatturato che la società può bruciare. Si conferma quindi che il paracadute non è sufficiente per coprire la retrocessione.
Al momento sulle scadenze non esistono certezze. Il nodo più importante da sciogliere è che la società da un paio di settimane è in serie B e non in serie A e quindi ha un valore differente da quello che aveva a inizio marzo quando venne firmato il pre contratto tra Zamparini e Baccaglini.
Un problema legato alla valutazione attuale del Palermo. Semplice non tanto visto che in ballo ci sono diverse decine di milioni di euro che fanno la differenza tra una società che gioca in serie A che, ad esempio, incassa diritti televisivi per quaranta milioni di euro e una che è in serie B che dalla televisione prende briciole e che potrà contare sui soldi del “paracadute” di 25 milioni che entreranno nelle casse solo alla fine della prossima stagione agonistica.
La sensazione, anche di chi sta giocando questa partita, è che alla fine l’intesa verrà trovata magari a metà strada tra la richiesta e l’offerta. Se non altro perché a nessuno dei due protagonisti in campo conviene far saltare l’affare.
Inoltre, il Palermo, sia pure asset che rimarrà sganciato, è il primo di una serie di affari che Baccaglini e i suoi soci dovrebbero fare con il “Gruppo Zamparini”. Il fallimento della trattativa sul Palermo avrebbe un effetto domino che farebbe probabilmente saltare tutto il resto.