Se la passa male il mondo del calcio argentino e se la crisi del campo la si può risolvere con l’esonero dell’allenatore, quella dei conti ha bisogno di operazioni ben più complicate. Ma a rendere tutto più difficile ci si mette di mezzo proprio la cacciata dell’ormai ex commissario tecnico dell’Albiceleste, Edgardo Bauza. La rottura (unilaterale) del contratto costerà alla federcalcio argentina 1.416.738 euro, parecchi soldi per chi deve fare da tempo deve tener testa a un rosso cronico di bilancio.
A fare i conti ci ha pensato la stampa sudamericana che non nasconde la perplessità di alcuni dirigenti della Federcalcio che si chiedono se sia poi colpa del ct tutto l’affanno mostrato per la qualificazione al mondiale del 2018.
Per ora tutta la baracca è nelle mani di una commissione normalizzatrice nominata dalla FIFA che controlla la gestione dell’Afa in attesa del congresso tra tutte le componenti che si terrà solo a giugno di quest’anno. Nel frattempo, stretti dal rischio eliminazione precoce e dalle cattive prestazioni in campo dei giocatori, il calcio argentino ha dovuto stringere la corda della spesa, soprattutto a causa di 30 milioni di euro di rosso che pesano sui conti.
Ma con l’addio di Bauza oltre alla buona uscita la federazione dovrà pensare anche allo stipendio del nuovo commissario tecnico. E anche qui, non si pensa affatto di risparmiare. Secondo le indiscrezioni il possibile successore potrebbe essere Jorge Sampaoli, attualmente alla guida del Siviglia; ma restano sul tavolo anche la candidatura-super di Diego Simeone, affiancata da quelle di Mauricio Pochettino e di Gallardo. Il presidente dell’Afa, Claudio Fabián ‘Chiqui’ Tapia, giovedì volerà in Spagna per incontrare Lionel Messi che potrebbe avere voce in capitolo nella scelta.