La Lega di Serie A ha approvato ieri all’unanimità le linee guida per la vendita dei diritti tv del triennio 2018-21. E secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore nell’edizione di oggi starebbe prendendo quota l’idea di abbandonare il modello per piattaforma privilegiando una suddivisione per fasce orarie.
Il che significa innanzitutto che le principali partite verrebbero trasmesse in esclusiva, che ci dovrebbe essere un ordine di scelta per i diversi pacchetti e che probabilmente nel prossimo triennio non ci sarà una emittente che potrà aggiudicarsi il 100% delle partite (come accade oggi per Sky).
Tuttavia nel documento licenziato ancora non si fa cenno al modo in cui saranno confezionati i singoli pacchetti.
Piace il modello Premier League, anche perchè ritenuto più flessibile e allineato all’idea di internazionalizzare il prodotto.
Non si esclude che alcuni pacchetti potrebbero essere mixati tra fasce orarie e piattaforme. Ma come precisato dallo stesso Sole 24 Ore stiamo parlando di rumors.
Le linee guida ora devono essere approvate da Antitrust e Agcom che hanno 60 giorni per pronunciarsi. Va ricordato che già una volta queste sono state bocciate.
Alla fine il nodo è uno: nel 2015-18 il risultato vide la Serie A portare a casa in media 1,2 miliardi di euro (572 da Sky, 373 da Mediaset, 185 da Mp Silva per l’estero). Ora si deve provare a migliorare quella performance in termini economici, e non è detto che sarà possibile riuscirci.
Sul bando di serie A, invece, i tempi rimangono lughi anche a causa della spaccatura in Lega che potrebbe anche portare al commissariamento da parte del Governo.