I guai di Vivendi rilanciano l'idea del matrimonio tra Sky e Premium

L’iscrizione nel registro degli indagati di Vincent Bolloré, presidente e primo azionista di Vivendi, e del ceo Arnauld de Puyfontaine, per il reato di aggiotaggio sul titolo Mediaset, l’alzata di…

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L’iscrizione nel registro degli indagati di Vincent Bolloré, presidente e primo azionista di Vivendi, e del ceo Arnauld de Puyfontaine, per il reato di aggiotaggio sul titolo Mediaset, l’alzata di scudi del governo contro le “scorrerie” dei gruppi stranieri sulle aziende strategiche del Paese, e più in generale il tramonto del progetto di una media company europea tra il colosso francese e il gruppo del biscione, hanno riportato in auge l’ipotesi di un matrimonio tra Sky e Mediaset Premium.

Questo scenario è stato tratteggiato, seppur con sfumature differenti, da tutti i quotidiani in edicola. Secondo il Corriere della Sera, Rupert Murdoch sarebbe pronto a comprare Premium. Il lavoro degli advisor di Sky – scrive il quotidiano di Via Solferino – si è intensificato, arrivando a valutare anche i possibili profili Antitrust.

Ma, a quanto pare, fino a qualche giorno fa né Mediaset né Sky erano pronte a fare la mossa decisiva. Probabilmente – scrive il Corriere della Sera – i tempi non sono ancora maturi. Murdoch tuttavia potrebbe cogliere lo spunto per farsi avanti in modo formale.

Su questo fronte, ieri il sito Repubblica.it ha rilanciato la  notizia di un incontro a Londra  fra i manager di Sky e Mediaset. Nessuna smentita ufficiale, ma secondo quanto riportato oggi dal Sole 24 Ore, fonti interne sia a Mediaset sia a Sky hanno preso le distanze da  questa ricostruzione.

Un accelerazione dei tempi del matrimonio Sky-Premium, secondo il quotidiano confindustriale, potrebbe essere dettata dalle mosse di Vivendi. In questo momento l’accelerazione di un’intesa potrebbe trovare la sua ragione nell’anticipazione di un’eventuale Offerta pubblica  di acquisto di Vivendi su Mediaset che farebbe scattare la passivity rule (divieto di operazioni “difensive” senza aver ottenuto  preventivamente  il via libera degli azionisti).

L’altro elemento che gioca a favore di un’intesa è l’avvicinarsi delle aste per i diritti tv sia della Champions League sia della Serie A.

Mediaset ha già fatto sapere che parteciperà in maniera opportunistica, senza svenarsi. E comunque da Cologno hanno strizzato l’occhio a eventuali operatori interessati  a essere ospitati mettendo sul piatto anche le altre esclusive di casa, come Warner e Universal.

Dall’altra parte Sky è consapevole che il calcio e lo sport continuano a essere fondamentali nell’offerta pay, ma non da soli. La sinergia fra offerta pay e digitale terrestre (Sky ha  Tv8, Cielo e Sky Tg24 in chiaro) è una delle armi con cui Sky ha fatto fronte negli ultimi due anni all’assenza della Champions League.

Il matrimonio tra Sky e Premium, scrive ancora Il Sole, avrebbe  senso, ma  intanto ognuno fa il suo gioco.

Un tema potrebbe riguardare il prezzo dell’operazione. Secondo Milano Finanza, un eventuale deal, commerciale e industriale, potrebbe avvenire a una soglia di prezzo comunque inferiore ai 500 milioni.