Positiva la semestrale 2017 del Manchester United che chiude la prima parte della stagione 2016-2017 con una crescita del fatturato e del profitto nonostante l’assenza dalla Champions League. A trainare il semestre dei Reds sono i ricavi dalla cessione dei diritti televisivi che nel periodo segnano una crescita del 25,7% e si attestano a 81,6 milioni di sterline, contro i 64,9 registrati il 31 dicembre 2015. Il profitto operativo migliora del 2,6% e si attesta a 100 milioni di sterline, contro i 97,7 dell’anno scorso. L’outlook per l’anno è confermato con incassi tra i 530 e i 540 milioni e un Adjusted EBITDA tra 170-180 milioni di sterline. Lo comunica il club in una nota nella quale conferma il dividendo semestrale di 0,09 dollari che sarà pagato l’8 giugno 2017.
Pesa sui conti la Brexit, proprio come nel primo trimestre: il debito netto del club crede del 27,1%, a 88 milioni di sterline – spiega la società – dovuto alla svalutazione della sterlina rispetto al dollaro da “1.4747 al 31 dicembre 2015 a 1.2293 del 31 dicembre 2016”.
“La solidità del nostro modello di business continua ad essere riflessa nei nostri solidi risultati finanziari trimestrali – ha detto il vicepresidente del club, Ed Woodward – Siamo sulla buona strada per raggiungere il target di ricavi record per l’anno in corso”, ha spiegato confermando l’outolook al 30 giugno 2017. Al di là dei risultati finanziari, Woodward ha colto l’occasione per congratularsi con Wayne Rooney uomo dei “record di tutti dii tempi per il Manchester United: segnare 250 gol in 13 stagioni – ha detto – è una notevole impresa che gli ha fatto superare il record di Sir Bobby Charlton che ha resistito per 44 anni”.
Semestrale 2017 del Manchester United, l’impatto di Bastian Schweinsteiger
Nella semestrale del club viene segnato un credito eccezionale di 4,8 milioni di sterline dei quali la società beneficerà a fine stagione. Come spiega lo stesso club, ovviamente senza fare nomi, questo credito è dovuto al reinserimento in carico di un calciatore che in un primo momento era stato svalutato perché non considerato più un elemento essenziale della prima squadra. Il nome, come tutti sappiamo, corrisponde a Bastian Schweinsteiger che aveva rappresentato al momento dei conti al 31 giugno 2016 un costo di 6,7 milioni di euro.