Sponsor: i 10 settori che investono di più nel calcio, banche davanti a tutti

Il Club Licensing Benchmarking Report, rapporto preparato dalla UEFA, ha stilato una classifica dei dieci settori industriali che investono maggiormente nel calcio a livello continentale.

Il rapporto evidenzia soprattutto l’impatto positivo…

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Il Club Licensing Benchmarking Report, rapporto preparato dalla UEFA, ha stilato una classifica dei dieci settori industriali che investono maggiormente nel calcio a livello continentale.

Il rapporto evidenzia soprattutto l’impatto positivo che la pubblicità nel mondo del calcio genera sulla percezione di un brand, la sua notorietà e la sua familiartià con il largo pubblico.

Non sono incluse, in questo ambito, le società di abbigliamento sportivo che sono considerati sponsor tecnici e quindi partner in manirea diversa di un club.

La top ten, come si può vedere di seguito, è dominata dal settore finanziario.

1 Banche e assicurazioni 14%
2 Sportive 10%
3 Compagnie aeree e automotive 10%
4 Prodotti industriali 9%
5 Mangiare e bere 8%
6 Energia 8%
7 Beni di consumo 7%
8 Servizi commerciali 7%
9 Telecom 5%
10 Turismo 4%

In Italia intanto fa discutere una recente sentenza della corte tributaria provinciale di Caltanissetta, ripresa questa mattina da Il Sole 24 Ore.

Secondo la sentenza 1233/1/2016 le sponsorizzazioni a favore di associazioni sportive costituiscono spese di pubblicità integralmente deducibili ai fini fiscali se il contribuente dimostra che si tratta di spese finalizzate alla pubblicizzazione dei prodotti e dei marchi dell’azienda con una diretta aspettativa di ritorno commerciale.

Altrimenti vanno qualificate come spese di rappresentanza.

Una precisazione non indifferente, perchè l’ufficio – che si è trovato a valutare le sponsorizzazioni di un club di pallavolo di A2 e di una squadra di calcio di Serie A – ha ritenuto alcune erogazioni antieconomiche e non congrue, alla luce del volume di affari della società e del ristretto bacino d’utenza del messaggio pubblicitario.

Per questo l’ufficio ha concluso che queste spese vanno assoggettate al relativo regime fiscale.

Un principio che lontanamente richiama anche al già noto 33% del fatturato che secondo il Fair play finanziario dell’Uefa è il massimo importo che viene consentito ad una azienda o alle sue controllate a titolo di sponsorizzazione di un club.

Quel che è chiaro è che le sponsorizzazioni devono avere una loro giustificabilità ed una misura e non possono diventare una forma impropria di finanziamento del club oltre ogni ragionevole limite.