Anno nero per Maurizio Zamparini. Il presidente del Palermo dopo che a metà dicembre era uscito allo scoperto sul caso Dybala (“Non mi voglio far ricattare da una banda di delinquenti” le sue parole pubblicate sul sito rosanero) questa volta va all’attacco dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione Sicilia, in un momento in cui le difficoltà della squadra fanno apparire come imminente la retrocessione in serie B.
In particolare, l’Agenzia delle Entrate è nel mirino del presidente, che ancora una volta si esprime attraverso lo strumento della lettera aperta pubblicata sul sito del Palermo, aver “effettuato un pignoramento per circa € 200.000 sui conti correnti del Palermo Calcio presso Unicredit, per un contenzioso relativo agli anni 93/94, ereditato dalla gestione Sensi, contenzioso che i miei commercialisti mi dicono scaduto nei termini e percio’ pretestuoso e non dovuto” scrive Zamparini.
“Ma questo ha poca importanza: ha importanza che un pignoramento presso una banca provoca una totale segnalazione sul sistema con danni notevoli per la gestione societaria e di immagine. Il tutto nei confronti di una societa’ che e’ uno dei maggiori contribuenti delle entrate fiscali della regione Sicilia”.
Il numero uno della societa’ di viale del Fante si pone alcune domande ad alta voce:”Ma come fate a maltrattare, fra l’altro ingiustamente, una societa’ che tanto produce per le entrate regionali? Cosa succederebbe se il Palermo Calcio chiudesse per vostra colpa, provocando percio’ per colpa vostra un danno irreparabile alle entrate regionali???”.
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Ed infine Zamparini evoca Fiscopoli: “Non abbiamo piu’ quasi nessuna istituzione dello stato amministrativo che ci difende: unica speranza non rimane che l’unico potere che puo’ difenderci, la Magistratura, cosi’ come ha fatto con Tangentopoli, lo faccia oggi con Fiscopoli. Noi tutti sudditi ci sentiamo di fronte a questa gestione statale indifesi e disperati: Voi che avete il potere per farlo aiutateci a farci riavere i nostri diritti!!”.