L’unico esemplare noto dello statuto del “Milan Football & Cricket Club”, testimonianza della fondazione del club rossonero, è stato battuto oggi all’asta Bolaffi di memorabilia del calcio, andata in scena al Grand Hotel et de Milan: ad aggiudicarselo è stato l’avvocato Giuseppe La Scala, uno dei piccoli azionisti della società.
Stampato in pochissimi esemplari nel 1900 a Milano presso la Tipografia Industriale G. Pizzi, il documento, composto da 16 pagine con copertina in cartoncino rosso e titolo a caratteri neri, è «un blasone», come lo ha definito Filippo Bolaffi, amministratore delegato dell’omonima casta d’aste, ed è arrivato fino ad oggi grazie ad uno degli eredi dei fondatori del club.
Lo statuto è stato battuto a partire da una base d’asta di 40mila euro: La Scala se lo è aggiudicato per 75mila euro (93.750 euro inclusi i diritti della casa d’aste). Un risultato in linea con le stime di Bolaffi e che l’acquirente ha considerato come un gesto di impegno dei tifosi per salvaguardare la memoria del club, in assenza di rappresentanti del Milan all’asta.
«Il luogo di questo oggetto – ha detto La Scala – dovrebbe essere il Museo del Milan, e lì, se si verificheranno le condizioni, vorrei che venisse esposto per poter essere a disposizione di tutti i tifosi», ha concluso l’avvocato, noto anche per le vicende della società rossonera.
Il secondo miglior risultato dell’asta è stato ottenuto dalla maglia numero 11 del Cagliari di Gigi Riva, quella che Rombo di tuono indossava il giorno del 1970 in cui la squadra sarda vinse il suo storico scudetto. Ad acquistarla, in sala, un rappresentante del Cagliari Calcio, e dunque la storica casacca torna a casa. Il lotto è stato venduto al prezzo complessivo di 16.250 euro. Buono anche il risultato per la maglia numero 1 della Juventus di Dino Zoff, venduta per 6.500 euro. «Il bilancio è sicuramente positivo – ha Filippo Bolaffi – abbiamo venduto il 100% dei lotti e i realizzi sono stati soddisfacenti, quasi tutti superiori alle nostre stime (valore totale 140 mila euro, ndr). Ce lo aspettavamo, ma finché non vedi in sala i cartellini che si alzano non puoi avere mai la certezza, anche perché per l’Italia era una prima volta per un’asta di questo tipo».