Streaming e on demand in Italia, entro fine anno oltre 2 milioni di abbonati

A fine 2016 gli abbonati ad una piattaforma di servizi video on demand supereranno i 2 milioni. E’ il risultato di una stima dell’ Istituto per la competitività e del…

Quarto giorno di consultazioni per formare un nuovo Governo

A fine 2016 gli abbonati ad una piattaforma di servizi video on demand supereranno i 2 milioni. E’ il risultato di una stima dell’ Istituto per la competitività e del rapport annuale dell’Osservatorio sulle reti, che prevede una crescita esponenziale rispetto ai 700 mila utenti di inizio anno.

Una evoluzione che naturalmente sta interessando e interesserà anche il calcio, tra i principali prodotti “consumati” a livello mediatico sia in Italia che in tutta Europa, oltre che uno dei primi interessi ricercati dagli spettatori, capace di muovere ingenti investimenti pure in termini di pubblicità.

Gli italiani in questo senso utilizzano soprattutto smartphone e tablet, collegandosi mediamente da 2 o 3 device.

I ricavi del comparto si attesteranno su una cifra compresa tra 50 e 95 milioni di euro totali. 

I risultati del rapporto – anticipati oggi da Il Sole 24 Ore – vengono presentati oggi a Roma e fotografano da una parte la diffusione delle reti a banda larga e ultralarga, fisse e mobili, e dall’altra il livello di utilizzo da parte dell’utente.

I due cambiamenti imminenti, segnalati dagli esperti, sono la rapida convergenza tra società di telecomunicazione e media e, nonostante lo stop registrato nella cessione di Mediaset Premium a Vivendi, i debutti del servizio Dplay di Discovery e a livello paneuropeo di Now Tv di Sky, mentre si attendono entro l’anno Vodafone TV e Amazon Prime Video.