Pisa, 4 aziende interessate: ecco chi ha più probabilità di farcela

Il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, ha annunciato su twitter i nomi dei potenziali investitori selezionati per l’acquisto del Pisa. Si tratta della IPM Gruppo Ruggeri, del fondo…

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Il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, ha annunciato su twitter i nomi dei potenziali investitori selezionati per l’acquisto del Pisa. Si tratta della IPM Gruppo Ruggeri, del fondo Sportativa/Equitativa, della Gunther Reforme Holding Spa e della Magico srl della famiglia Corrado.

I quattro gruppi di imprenditori selezionati avranno accesso alla due diligence, come spiegato da Abodi. Pisa, nel frattempo, si appresta a ricordare Romeo Anconetani, storico presidente scomparso il 3 novembre di 17 anni fa.

Ma chi sono, e soprattutto, quante probabilità hanno di aggiudicarsi il Pisa calcio, le aziende interessate?

Oggi il quotidiano Il Tirreno fornisce un quadro della situazione provando a pesare le aspirazioni di ciascuno.

Giuseppe e Giovanni Corrado partono in pole position, un passo dietro di essi ci sono tre personaggi che possono contrastare l’offerta della loro Ma.gi. co srl (sempre che, come scriviamo qui accanto, non si arrivi a una joint venture con uno o più di loro).

In teoria ciascuno dei quattro soggetti che hanno superato la scrematura dell’advisor Abodi ha il 25% di possibilità di prendersi il Pisa.

La famiglia Corrado (il nome Ma.Gi.Co. è riferito ai figli Matilde e Giovanni), insieme ai compagno di cordata Enzo Ricci (Viris Spa) e forse Unigasket, parte in netto vantaggio.

Il vantaggio dei Corrado si è già concretizzato nelle settimane scorse, con una serie di incontri approfonditi: sono stati informati delle questioni societarie, dell’ambiente, delle prospettive, di tutto.

E fin dall’inizio Abodi non ha manifestato alcuna remora nei loro confronti.

15% di probabilità ce l’ha anche il fondo Sportativa di Pablo Dana e Abdul Wahab Al-Halabi. Che ha pagato a caro prezzo la falsa partenza, ovvero la trattativa intavolata quando ancora non c’era la possibilità di pagare sull’unghia.

Ora il fondo è operativo, sia in autonomia sia, eventualmente, con una compartecipazione. Ma il distacco dal battistrada appare importante se non incolmabile.

La Reform Gunther Spa di Maurizio Mian ha le stesse possibilità. Potrebbe averne molte di più se l’ex presidente Mian volesse fare una “scalata ostile”, ma dubitiamo che si muoverà in questa direzione.

Il 10% di probabilità di successo lo attribuiamo anche alla Ipm rappresentata dal 49enne imprenditore bresciano Alberto Ruggeri, che si era già interessato al Pisa la scorsa estate tramite l’avvocato Alessandro Nolli. Il nuovo referente di Ruggeri è ora Matteo Anconetani. È partito per ultimo, ma non è detto che si arrenda.