Salta la cessione del Pisa, Petroni: nell'offerta di Dana nessun riferimento alla data di pagamento

E’ saltata a tarda sera la trattativa per la cessione del Pisa tra il fondo d’investimento Equitativa di Dubai, interessato a rilevare il 100% delle quote, e la famiglia Petroni…

Abodi sentenza Juventus

E’ saltata a tarda sera la trattativa per la cessione del Pisa tra il fondo d’investimento Equitativa di Dubai, interessato a rilevare il 100% delle quote, e la famiglia Petroni proprietaria del club, che non ha accettato l’offerta di 6,2 milioni di euro respingendo al mittente anche le esortazioni del presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi, che aveva garantito personalmente sulla qualità dell’offerta.

“Ho fatto di tutto per convincere Petroni – ha spiegato Abodi – ma non mi hanno ascoltato e alla fine mi hanno detto che preferivano fare altre scelte“. Quali però non è chiaro: la squadra oggi non si è allenata, è ancora senza un allenatore e molti giocatori nelle ultime ore del mercato a disposizione cercheranno di trovare un’altra sistemazione. I tifosi sono in rivolta e per due ore nel pomeriggio hanno occupato i binari della stazione ferroviaria.

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Nella giornata di ieri Abodi – pur di scongiurare la deriva di una serie B a 21 squadre – aveva preso l’iniziativa forte di farsi da garante dell’operazione. Era stato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi a renderlo noto.

“L’ha fatto, mi ha detto, – era l’opinione del primo cittadino a trattativa in corso – perché l’offerta di 6 milioni e 200 mila euro, compresa delle posizioni debitorie della società, appare evidentemente anche superiore al valore attuale del club e la prospettiva che apre non è confrontabile rispetto ai gravissimi rischi, anche di natura economica, che la rinuncia implica. L’ha fatto ritenendo praticabile, in sede di conclusione della compravendita, ogni utile intesa”.  Al ruolo del presidente della Lega di Serie B si era aggiunto, ma invano, quello del sindaco.

Petroni: “nell’offerta di Dana nessun riferimento alla data del pagamento”

“La richiesta del Sindaco Filippeschi, quale portavoce del presidente di Lega B Abodi, di sottoscrivere l’offerta inviata ieri da Dana è stata da me rifiutata non per irresponsabilità o per protervia ma perché mi e’ stato nuovamente chiesto di consegnare ieri la società all’accettazione dell’offerta ma nella stessa offerta non è stato detto quando sarebbe stato pagato il prezzo di 6,2 milioni di euro”. Cosi’ un comunicato diffuso dalla Britaly Post e firmato da Lorenzo Giorgio Petroni, amministratore unico del Pisa, parlando della trattativa per la possibile cessione del club nerazzurro toscano al di Dubai che ha nel finanziere Victor Pablo Dana il proprio referente.

“In pratica Dana vuole prendersi oggi l’azienda (art. 9) e non dice quando paghera’ (art. 4) – aggiunge nel comunicato Lorenzo Petroni – Chi lo farebbe? E’ serio? Io ho sottoscritto e inviato a Dana, Abodi e Filippeschi un normale preliminare di cessione allo stesso prezzo offerto da Dana chiedendo che venisse accettato ieri e che Dana versasse una caparra di € 1.450.000 che avrebbe potuto tranquillamente versare nei prossimi giorni. Non mi sembra di aver chiesto la luna. E’ tutto documentato”.

“Se Dana vuole realmente comprare e non prendere senza pagare facendo leva sui tifosi, con effetti negativi su alcuni servizi essenziali, non deve fare altro che sottoscrivere il preliminare e dichiarare che fara’ un bonifico bancario di un milione e quattrocento mila euro pari a poco piu’ del 20% dell’intero prezzo”, conclude Petroni.

Tavecchio, dopo 4 sconfitte a tavolino è concreto il rischio esclusione

“Aspettiamo se ci sarà uno sviluppo con un acquirente o meno, dopodiché ci sono i rituali atteggiamenti dei regolamenti federali e alla quarta partita persa a tavolino si rischia esclusione”, ha spiegato il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, intervenendo sulla questione legata al Pisa a margine del consiglio federale della Figc.

“Se si rischia un nuovo caso Parma? Quello del Parma era a cinque domeniche dalla fine del campionato e tutta una serie di responsabilità dal punto di vista economico, l’abbiamo recuperata con un concordato e sistemato tutto. Qui non abbiamo concordato niente e non so cosa accadrà. La relazione è stata fatta dal presidente Abodi e il Consiglio ha preso atto”.