Bari Paparesta Noordin Iannarelli – Una doppia intervista sulle edizioni baresi del Corriere del Mezzogiorno (CorSera) e Repubblica: Grazia Innarelli, l’advisor di Datò Noordin Ahmad, torna a parlare, dopo settimane di silenzio stampa, del futuro della Fc Bari 1908. Domani, martedì 21 giugno, scadrà il termine ultimo per sottoscrivere l’aumento di capitale da 7,5 milioni di euro deliberato dall’assemblea del Bari e Gianluca Paparesta, presidente e attuale proprietario della società con il 95% delle azioni in mano, conta – molto – sul bonifico promesso da Noordin al momento della firma del preliminare di vendita del 50% delle sue azioni. Se non dovessero arrivare quei soldi, o altri finanziamenti, Paparesta sarebbe costretto a vedersi sfilare il club dal socio di minoranza Cosmo Giancaspro: l’imprenditore pugliese ha già mostrato la disponibilità ad andare oltre il suo attuale 5% e può coprire anche la porzione dell’ex arbitro internazionale.
Iannarelli, figura sempre al fianco di Noordin sia in tribuna sia il giorno della festosa presentazione alla città di Bari, oggi spiega al Corriere che “la trattativa è ancora in vita”. Su quello che accadrà domani nessuna parola, ma giustifica il silenzio di queste settimane con le continue “strumentalizzazioni” delle frasi dette in passato. A frenare l’andamento dell’affare, aggiunge, sono stati alcuni elementi che “hanno cambiato lo scenario che ci era stato presentato inizialmente, come ad esempio il rapporto societario interno dei due azionisti. Questo è ciò che di certo ha pesato di più”, dice al Corriere.
A Repubblica fa un’ulteriore precisazione. “Nel contratto preliminare – sottolinea – è espressamente indicato che l’acquisto delle azioni sarebbe avvenuto nel momento in cui il presidente Paparesta avesse detenuto il 100 per cento delle stesse. Non possiamo rimproverare nulla a Paparesta, ha fatto il massimo e ha dato il suo meglio”.
In ogni caso, Noordin sarebbe disposto a chiudere l’affare in futuro se Paparesta dovesse continuare a essere tra i protagonisti della Fc Bari perché, dice al Corriere, “in questo momento non ci sono gli estremi per dialogare con chiunque altro”. Da parte dell’avvocato Iannarelli, poi, nessun pentimento né legato alla firma del preliminare né per la strategia comunicativa – piuttosto pomposa – adottata tra aprile e maggio. “Lo abbiamo fatto in assoluta buona fede e in maniera propositiva”, dice a Repubblica, “non abbiamo mai millantato né ostentato nulla”.