La Juventus si avvia a chiudere l’esercizio 2015/16, caratterizzato dalla vittoria del quinto scudetto consecutivo, della coppa Italia (la seconda consecutiva) e della supercoppa italiana, con ricavi della gestione caratteristica (escluse dunque le plusvalenze e gli altri ricavi non ricorrenti) di circa i 337 milioni, in crescita del 4% rispetto ai 324,7 milioni del 2014/15.
Considerando anche la gestione del parco calciatori (plusvalenze, minusvalenze, incasso e costo dei prestiti), pari a 37,15 milioni in aumento rispetto ai 23,5 milioni del 2014/15, e al provento straordinario di 10 milioni circa legato al conferimento dei terreni della Continassa al fondo immobiliare J-Village, il fatturato complessivo della Juventus nell’esercizio al 30 giugno 2016 dovrebbe superare i 380 milioni (348 milioni nel 2014/15).
La stima sui ricavi Juventus 2016 di CF Calcio e Finanza è dunque superiore a quella degli analisti di Banca Imi che per la stagione 2015/16 si aspettano un fatturato di 340 milioni.
Ricavi Juventus 2016, i ricavi commerciali
Secondo le stime di CF Calcio e Finanza l’incremento dei ricavi della gestione caretteristica dovrebbe essere legato prevalentemente alla crescita dei ricavi commerciali, grazie al rinnovo della sponsorizzazione con Fca-Jeep (17 milioni a stagione), al nuovo accordo con Adidas (23,25 milioni fissi a stagione) e alla decisione di gestire direttamente le attività di licensing e merchandising, che dovrebbe portare ricavi aggiuntivi per circa 12 milioni (anziché i 6 milioni inizialmente garantiti da Adidas nella prima versione dell’accordo).
I ricavi commerciali della stagione 2015/16, che comprendono anche altre partnership oltre a quelle citate (come quella appena rinnovata con Samsung) dovrebbero pertanto attestarsi a 79,8 milioni: 67,8 milioni da sponsorizzazioni e pubblicità e 12 milioni circa dalle attività di licensing e merchandinsing.
Pur avendo messo a segno un importante balzo in avanti rispetto ai 53,8 milioni del 2014/15 (+48%) e ai 60,3 milioni del 2013/14, i ricavi commerciali della Juventus continuano ad essere inferiori a quelli del Milan (in crescita a 82,8 milioni nel bilancio al 31 dicembre 2015), su cui non sembra aver impattato negativamente la deludente performance sportiva delle ultime tre stagioni.
Il club presieduto da Andrea Agnelli pur dominando in Italia dal punto di vista sportivo ed essendo tornato competitivo ad alto livello anche in Europa (ha raggiunto la finale di Champions nel 2014/15 e si è giocata alla pari, pur uscendo agli ottavi, il passaggio del turno con il Bayern) non è ancora riuscita a sfondare la soglia dei 100 milioni di ricavi commerciali, oltre la quale si trovano tutti i top club europei, rimanendo ancora legata ai ricavi da diritti tv, che secondo le stime di CF dovrebbero pesare per il 55% dei ricavi del 2015/16 (60% nel 2014/15 e 54% nel 2013/14).
Le prossime stagioni saranno dunque importanti per misurare i ritorni della decisione di gestire internamente le attività di merchandising e licensing, che si sta traducendo anche in maggiori costi di gestione, anche alla luce dell’assunzione di nuovo personale dedicato a questo settore di business.
Ricavi Juventus 2016, i ricavi da diritti televisivi
I proventi da diritti tv continuano ad essere la principale voce di ricavo per la Juventus. Nel 2015/16, secondo le stime di CF Calcio e Finanza, dovrebbero attestarsi a 185,7 milioni di euro, in flessione del 5% rispetto ai 194,7 milioni della stagione precedente che aveva beneficiato di maggiori introiti da competizioni Uefa grazie all’approdo alla finale di Champions di Berlino, poi persa contro il Barcellona.
Nonostante il minor numero di partite disputate in Champions League in questa stagione, in proporzione i ricavi derivanti dai diritti tv Uefa sono più pesanti. Lo scorso anno la Juve ottenne la cifra record di 88,6 milioni a fronte di 13 gare disputate (6,81 milioni a partita), mentre nel 2015/16 i bianconeri hanno incassato 75,5 milioni a fronte di 8 partite (9,43 milioni a gara).
Merito dell’incremento dei premi Champions legato ai maggiori esborsi da parte delle televisioni per acquisire i diritti del ciclo 2015-2018. In particolare il maxi-investimento realizzato da Mediaset Premium per ottenere l’esclusiva della Champions League si è tradotto in un incremento del market pool destinato ai club italiani. Di questo se ne sono avvantaggiati sia la Juve sia la Roma (oltre che la Lazio, eleminata ai preliminari ma con un paracadute di 11 milioni).
Nel 2015/16 i ricavi da diritti tv nazionali (Serie A, coppa Italia, supercoppa italiana) dovrebbero crescere fino a 110,2 milioni (si veda la simulazione effettuata dalla Gazzetta dello Sport) rispetto ai 106 milioni del 2014/15 e ai 100 milioni del 2013/14.
Ricavi Juventus 2016, i ricavi da gare
In flessione, invece, i ricavi da gare per via del minor numero di partite ufficiali disputate nella stagione 2015/16 rispetto al 2014/15. Nella stagione appena conclusa gli incassi della Juventus Stadium sono stati pari a 47,09 milioni contro i 51,4 milioni della stagione precedente.
Nel dettaglio le 19 partite di campionato disputate dai bianconeri allo Stadium si sono tradotte in incassi per 32,45 milioni, le 4 partite casalinghe di Champions League hanno fruttato proventi di 8,78 milioni (14,62 milioni le 6 partite casalinghe nell’edizione 2014/15), mentre la coppa Italia, compreso la quota parte dell’incasso della finale di Roma si è tradotta in un introito al botteghino di circa 3 milioni. A questo si aggiungono anche gli incassi delle amichevoli (1,47 milioni) e della supercoppa Italiana (1,35 milioni).
Ricavi Juventus 2016, gli altri proventi
Questa voce comprende gli altri proventi legati a iniziative commerciali (Stadium Tour, Museo, Accendi una Stella, ecc.), i contributi dalla Lega di Serie A diversi dai diritti tv, i contributi Fifa e Uefa per le convocazioni dei calciatori in Nazionale, ecc. Una voce difficile da stimare e che pertanto abbiamo mantenuto invariata rispetto all’esercizio 2014/15 a 24,8 milioni.
Ricavi Juventus 2016, conclusioni
In attesa di stimare i costi della stagione 2015/16, in modo tale da avere un quadro più completo del bilancio bianconero, limitando l’analisi al trend dei ricavi si può dire che la Juventus sotto la gestione del presidente Andrea Agnelli e dell’ad Beppe Marotta ha proseguito il suo cammino virtuoso intrapreso 5 stagioni fa. I ricavi della gestione caratteristica hanno mostrato una crescita tendenziale in tutte le aree di business, portando i bianconeri ad essere l’unico club italiano ad avere un fatturato superiore ai 300 milioni.
Considerato che i ricavi da gare difficilmente potranno crescere sopra la soglia dei 60 milioni (nel 2014/15 la Juventus è arrivata in fondo a tutte le competizioni incassando 51,37 milioni e il J-Stadium ha già un tasso di riempimento vicino al 98%), a meno di un incremento del prezzo dei biglietti, e che i ricavi da diritti tv sono venduti in modo collettivo, l’unica leva che il management bianconero può azionare per cercare di stare in scia ai top club europei è quella dei ricavi commerciali.
Da questo punto di vista, come detto, il 2015/16 dovrebbe registrare un importante balzo in avanti, anche se bisognerà capire quanto impatterà sui costi la decisione del club di gestire in modo autonomo le attività di licensing e la vendita del merchandising.
Infine non può non essere sottolineato il fatto che anche nell’esercizio 2015/16 la Juventus è stata dipendente in modo importante dai diritti tv della Champions League. Senza questa voce di ricavo il fatturato della gestione caratteristica si sarebbe attestato attorno ai 260 milioni.
Finora la Juventus, grazie a un progetto tecnico vincente, è riuscita ad assicurarsi ininterrottamente per 5 anni la qualificazione diretta al girone di Champions League. Ma il management nonostante il dominio in campionato di queste ultime stagioni non ha la certezza che questo possa accadere con continuità anche nei prossimi anni, considerato che l’Italia ha solo tre posti in Champions e che la concorrenza in campo nazionale, anche alla luce del passaggio dell’Inter sotto il controllo del Suning, potrebbe essere più agguerrita che in passato.