Cessione Milan Wanda – “Wanda Group vuole chiarire che la compagnia non ha in corso alcuna trattativa, coinvolgimento o piano nell’acquisizione di azioni del Milan”. Il colosso cinese guidato da Wang Jainlin, cui fa capo la proprietà di Infront e il 20% dell’Atletico Madrid, esce allo scoperto per negare il proprio interessamento per il club rossonero.
La nota diramata da Wanda nel tardo pomeriggio fa riferimento alle indiscrezioni pubblicate dal quotidiano La Repubblica, secondo cui tra gli acquirenti asiatici che avrebbero avviato colloqui con la Fininvest della famiglia Berlusconi per acquisire una quota di controllo del Milan ci sarebbe anche la stessa Wanda.
Secondo il quotidiano il gruppo di imprese cinesi punterebbe a rilevare una partecipazione compresa tra il 60 e il 70% del capitale e sarebbe pronto a mettere sul piatto subito circa 300 milioni di euro, per una valutazione del Milan di circa 500 milioni. Sempre, secondo La Repubblica, il consorzio si soggetti cinesi sarebbe intenzionato a lasciare la guida del Milan nella mani dell’attuale vicepresidente vicario e amministratore delegato, Adriano Galliani.
Secondo quanto riferito dall’agenzia internazionale Bloomberg, che cita fonti a conoscenza della situazione, il gruppo di imprese cinesi interessate al Milan punterebbe a raggiungere un accordo entro giugno. Bloomberg non fa i nomi dei potenziali acquirenti limitandosi a sottolineare che gli investitori che fanno parte del consorzio, assistito dall’ex banker di Lehman Brothers, Sal Galatioto, avrebbero un background nelle energie rinnovabili e nel settore media.
Sempre secondo Bloomberg il consorzio di imprese cinesi avrebbe concordato con l’attuale proprietà del Milan la maggior parte dei termini chiave dell’operazione e sarebbe alla ricerca di un accordo in tempo per sessione estiva del calciomercato.
Secondo altre fonti Berlusconi non avrebbe ancora deciso se vendere o meno la maggioranza del Milan: il cuore dice di tenerselo, la ragione suggerisce di disfarsene. Ma il dilemma sta nei numeri, sconfortanti, del bilancio 2015.