Gazzetta TV a rischio chiusura. Il canale rosa è (già) un flop, decisamente clamoroso. Costata 10 milioni nel primo anno dal lancio, finora Gazzetta Tv non sta portando i risultati sperati in Rcs Mediagroup.
Alla luce della situazione attale l’ad Cioli potrebbe anche propendere per la sospensione delle trasmissioni per evitare di peggiorare la situazione economica della stessa Gazzetta Tv. A meno che non si trovi in extremis una soluzione diversa, ossia l’arrivo di un partner commerciale o industriale, possibilmente un produttore di contenuti o un gestore di diritti televisivi; meglio ancora un compratore del canale posizionato al tasto 59 del telecomando.
Ad anticiparlo oggi è Milano Finanza dopo che nei mesi scorsi qualche dubbio era già emerso in seguito ai dati poco confortanti su pubblicità e share.
La raccolta pubblicitaria dovrebbe attestarsi sui 5,5-6 milioni al massimo, a fronte di uno share inchiodato allo 0,18%. E se l’ex amministratore delegato del gruppo di via Rizzoli, Pietro Scott Jovane, si aspettava grandi risultati dal canale digitale legato alla Gazzetta dello Sport, il nuovo top management, capitanato da Laura Cioli, avrebbe ripreso in mano il dossier per studiare il da farsi.
Perché al momento la società non potrebbe permettersi ulteriori perdite rispetto a quelle delle attività tradizionali, in Italia e Spagna, registrate al 30 settembre, cioè 126,4 milioni.
Il problema dell’emittente è all’ordine del giorno assieme alla valutazione dell’intero perimetro di Rcs Sport – che come già anticipato da MF-Milano Finanza farebbe gola ai colossi esteri Dalian Wanda, Img e Discovery – e alla definizione del futuro del business di Unidad Editorial.
Certo è, si fa notare in ambienti finanziari, che spegnere il canale a un anno dal lancio sarebbe un clamoroso autogol visto che poi è associato a un brand forte e consolidato come quello del quotidiano sportivo diretto da Andrea Monti, il giornale più letto in Italia.
Va comunque detto, in generale, che l’informazione di carattere sportivo in Italia, quando non si tratta di partite ed eventi live, non attira l’attenzione del grande pubblico: il canale più visto, secondo i dati Auditel, è Premium Sport Hd con lo 0,5% di share seguito da RaiSport1 e SkySport1 (entrambe allo 0,42%), SkySport24 (0,34%), Eurosport Hd (0,24%), SkyCalcio1 (0,21%), RaiSport2 (0,19%), Gazzetta Tv (0,18%) e, infine, Sportitalia (0,09%).
Nel frattempo, come emerso ieri da indiscrezioni finanziarie, Rcs sta stringendo per la cessione della spagnola Veo Television che secondo gli analisti potrebbe valere almeno 50 milioni. Tra i pretendenti c’è il gruppo audiovisivo Secuoya.
Tutte opzioni sul tavolo della Cioli, che deve stringere i tempi per definire il piano industriale, su cui deciderà il cda del 18 dicembre e che sarà presentato alla comunità finanziaria il 21. Ma le tensioni sul debito, le discussioni con le banche sulla concessione dello stand still, la mancanza di visibilità sul futuro e sulle linee del piano stanno pesando sul titolo Rcs, che ieri ha toccato il nuovo minimo storico a 0,48 euro (-5%). Sul mercato c’è chi teme che prima o poi possa esser lanciato l’aumento da 190 milioni.