Le elaborazioni delle statistiche che i tifosi possono seguire in tv e su ogni piattaforma mobile, i tempi del «possesso palla» e le aree calpestate sul campo stanno conoscendo una crescente fortuna alle spalle del quale c’è un mercato in particolare fermento.
Per questo anche Deltatre, digital media company piemontese, fondata da Giampiero Rinaudo e Luca Marini (ha sedi a Torino, Londra e Manchester), è ora sul mercato.
L’azienda è finita da tempo nell’alveo del fondo Bs private equity che l’aveva portata sotto il cappello della holding delle attività tecnologiche Mediacontech, poi quotata a Piazza Affari. Adesso il portafoglio ex Bs è passato sotto la gestione di Synergo. E la sgr promossa dai senior partner Gianfilippo Cuneo e Paolo Zapparoli intende valorizzare le singole partecipazioni. Da qui la decisione di procedere alla cessione di Deltatre con la regia dell’advisor Hsbc, selezionato per fare da ponte a investitori internazionali, private equity o industriali. Ne parla oggi Corriere Economia.
Secondo quanto riporta oggi il settimanale economico la dismissione entrerà nel vivo a gennaio, dopo una stagione che ha visto molto attivismo nel m&a del mondo media ed entertainment.
L’azienda torinese guidata dall’amministratore delegato Paolo Moro, ex Bain e poi partner di Synergo, circa 60 milioni di ricavi, ha un portafoglio clienti che potrebbe fare gola a molti. In primo luogo le federazioni sportive come Fifa, Uefa, a cui aggiungere il Comitato olimpico, Iaaf (atletica), Fis (sci). Poi ci sono i contratti con la Lega Calcio, la Premier League e Bundesliga e quelli con squadre come Bayern e Borussia. Cui si aggiungono gli accordi con i broadcaster Bbc, France international, Sky, Eurosport, Bt Sport (di cui C&F aveva parlato qui ad inizio stagione) e Fox.
Il risultato? Il 99% dei ricavi è realizzato oltrefrontiera e ha mantenuto un buon tasso di crescita anche nel 2015, pur in assenza di eventi internazionali quali Olimpiadi, Campionati del Mondo di calcio o Europei. Eventi che producono picchi di crescita come sarà il caso l’anno prossimo grazie alle Olimpiadi che si terranno in Brasile.
Tre le aree di business dell’azienda ci sono le soluzioni online legate alla costruzione di siti sportivi e appassionati: gestisce Uefa.com, l’online dello European tour di Golf e della Federazione internazionale Sci.
Poi ci sono attività più hi-tech legate alle statistiche (durante le partite o le gare di sci) e riguardano i tempi, il sistema di tracking, i punteggi, i percorsi.
Mai come in questi momenti la statistica tecnica applicata al gioco del calcio sta conoscendo crescenti fortune ed applicazioni sempre più sofisticate. Ma di chi sono i numeri? A quali logiche rispondono? E chi li crea e controlla? Nelle settimane scorse C&F ha registrato nell’ordine l’acquisizione dell’inglese Prozone da parte dell’americana Stats (quest’ultima è finita nel fondo Vista Equity), l’allargamento del raggio di influenza di Gracenote, ma anche (per restare al settore informatico) la crescita delle partnership strategiche tra i club e i grandi gruppi (tra gli altri Manchester City – Sap e Microsoft – Real Madrid)
Da ricordare anche il passaggio dell’inglese Perform aAccess industries, di fatto il family office che fa capo al magnate inglese Len Blavatnik, proprietario del gruppo Warner Music. Sono poi seguite l’acquisizione dell’americana Stats da parte del fondo Vista equity, quella della scandinava Vizrt da parte di Nordic capital e infine il merger tra la Chryron di New York e la svedese Hego. Altre taglie d’affari, ma anche attività diversificate rispetto a quelle dell’azienda guidata da Moro. Ma che potrebbero andare a integrare il business dei «big».