I lettori di Calcioefinanza.it sognano una Coppa Italia in stile FA Cup, magari con qualche correttivo per italianizzarla, ma sostanzialmente simile alle coppe nazionali degli altri paesi, a partire da quella inglese, ma non solo.
La Coppa Italia riscuote pochissimo successo tra i tifosi italiani come confermano i dati di ascolto del primo turno di quest’anno, ma dietro la scarsa partecipazione non c’è disnteresse, lo si deduce dal dibattito tra i lettori di C&F che ha acceso la fantasia di molti ed ha animato la pagina FB del sito.
Ciò che si chiede in generale è più imprevedibilità, scontri tra le grandi anche nei primissimi turni, sorteggio integrale. Ed a rileggere i commenti non può che tornare alla mente questa scena del film Green Street Hooligans (in Italia titolato semplicemente Hooligans) che proprio dal sorteggio di FA Cup e dall’eccitazione dei tifosi nel conoscere il prossimo avversario, trae spunto.
Curiosamente, proprio oggi in Inghilterra si tiene il sorteggio dell’FA Cup con diretta su BBC a partire dalle 7 di questa sera. Si tratta del primo in cui vengono incluse tutte le squadre di Premier League nel turno che si giocherà a gennaio senza alcuna classificazione, rendendo così possibile anche l’incrocio tra le prime due squadre della massima divisione.
Probabilmente ci vorrà tempo per questo, ma quel che è chiaro è che una formula nuova darebbe un fascino diverso alla competizione.
Ecco in particolare alcune idee tra le più gettonate (che non sempre fanno esplicito riferimento ad un format come la FA Cup o un’altra coppa nazionale):
– partite secche giocate in casa delle squadre meno blasonate (potrebbero essere anche un incentivo economico a fare più incasso)
– allargamento a tutte le squadre anche dilettantistiche, fino all’Eccellenza
– sorteggio integrale fin dai primi turni: un aspetto questo rimarcato praticamente da tutti, soprattutto per non vedere sempre le stesse giocarsi le gare decisive, non tanto per l’effetto GiantKiller (le piccole che battono le grandi)
– calendarizzazione delle partite al sabato e alla domenica (quando del resto anche il pubblico negli stadi aumenta rispetto agli infrasettimanali) anche se per farlo servirebbe una diversa formattazione dei campionati ed a tal proposito tornano le idee sulla Serie A a 16 o a 18 squadre.
– l’assegnazione di un posto in Champions League (aspetto che tuttavia dipende dall’Uefa e su cui Lega e Federazione possono fare poco)
E naturalmente c’è chi avanza spiegazioni: una formula così secondo alcuni vuol solo favorire l’accesso all’Europa delle grandi, mentre altri pongono l’accento sulla necessità di un alto share a partire dai quarti di finali con le sfide incrociate tra le prime otto della serie A.
Cosa succederà? In attesa di veder salire nei prossimi turni l’interesse la Coppa Italia continua a correre nel limbo del disinteresse generale, almeno fino a che una semifinale o una finale “salvastagione” non torneranno a farla diventare – come sempre – un titolo di cui fregiarsi a fine anno.