Vincendo 3 dei 4 playoff (con Svezia, Ucraina e Ungheria mentre il quarto posto è andato all’Irlanda marchiata Umbro) disputati nel week end Adidas ha aumentato il suo vantaggio sulla concorrenza e a Euro 2016 sarà il marchio più esposto sulle maglie delle squadre in gara.
Il primo Europeo a 24 squadre vedrà in campo 10 formazioni sponsorizzate Adidas, quindi 6 squadre Nike e 5 Puma oltre a una rappresentativa a testa per Joma, Errea e Umbro.
Per Adidas, che sarà rappresentata in particolare da Spagna, Germania e Belgio, ora l’obiettivo è quello di vincere ancora: incredibilmente da quando i loghi sono esposti sulle maglie delle squadre la casa tedesca ha vinto tutte le edizioni degli europei tranne una, quella che nel 1992 andò alla Danimarca marchiata Hummel.
Per il resto vestivano Adidas tutti gli altri trionfatori dal 1984 in poi: Francia, Olanda, Germania, Grecia e Spagna.
Ora gli antagonisti si chiamano soprattutto Francia, Inghilterra e Portogallo, mentre le residue speranze della Puma sono affidate all’Italia: un binomio già vincente in occasione del mondiale 2006 disputatosi in Germania.
I precedenti più recenti direbbero Francia: la nazionale transalpina ha vinto sia nel 1984 che nel 1998 i mondiali disputati in casa. Fu invece l’Italia ad aggiudicarsi la primissima edizione del 1938 riportando la storica doppietta con quella del 1934 mentre nel 1960 in occasione della prima edizione dell’Europeo fu l’Unione Sovietica a battere al Parco dei Principi la Jugoslavia.
Ma come si divide il mercato? Se Puma è riuscita nell’impresa di qualificare tutte le sue 5 nazionali sponsorizzate in Europa, chi esce con le maggiori defezioni è Nike: vanno in Francia 6 delle 14 nazionali marchiate col baffo, tra loro si sono perse per strada la Grecia e soprattutto, clamorosamente, l’Olanda mentre nei play off Norvegia e Slovenia avrebbero potuto addirittura pareggiare il numero di rappresentative Adidas.
I tedeschi dal canto loro mantengono una posizione predominante sul mercato europeo: sponsorizzano 27 nazionali (tra cui moltissime tra le piccolissime).
Soddisfazioni, infine, per Joma con la Romania, Errea (unico marchio italiano) con la sorprendente Islanda e Umbro – Irlanda. A loro vanno le briciole e scarsissime possiblità di vittoria finale, ma gli Europei con i casi Danimarca e Grecia hanno insegnato che le sorprese sono sempre dietro l’angolo e che in un torneo di un mese tutto può accadere.