Scandalo Fifa, Mosca: “Nessuna ripercussione sui Mondiali”. E’ una giornata certamente turbolenta quella che si trova a vivere il calcio a livello mondiale in seguito alla decisione della Fifa di sospendere per 90 giorni l’attuale presidente Joseph Blatter (a febbraio verrà scelto il suo successore), il capo della Uefa Michael Platini e Jerome Valcje, segretario generale del massimo organismo calcistico a livello mondiale. L’ex vicepresidente della Fifa, Chung Mong-Joon, è stato invece squalificato per sei anni e condannato al pagamento di una multa di 100.000 franchi svizzeri. Le sanzioni entrano in vigore immediatamente e le persone sanzionate “sono bandite da tutte le attività calcistiche a livello nazionale e internazionale”.
In attesa però che nel calcio si torni ad avvertire un clima di maggiore trasparenza come non accade da tempo, arrivano rassicurazioni importanti da parte del ministro dello Sport di Mosca, Vitali Mutk. Lo scandalo che ha i più importanti rappresentanti del mondo del pallone, infatti, non avrà alcuna conseguenza sui Mondiali che si terranno nel 2018 in Russia.
Secondo l’esponente del governo russo, infatti, la decisione presa dalla commissione etica della Fifa crea una “situazione molto negativa” ma non indebolirà la macchina organizzativa. Proprio Blatter, che continua a sostenere la sua innocenza rispetto alle pesanti accuse che sono state mosse nei suoi confronti e la volontà di chiarire il prima possibile con le autorità la sua posizione, è stato uno dei principali sostenitori della candidatura russa per l’edizione 2018 della coppa del mondo decisa in una discussa votazione nel dicembre 2010. Quella votazione era avvenuta insieme a quella per l’assegnazione del mondiale 2022 al Qatar, su cui sta investigando la magistratura svizzera per far chiarezza se ci furono o meno irregolarità.
Dal 14 giugno al 15 luglio 2018 la Russia ospiterà per la prima volta nella sua storia una edizione dei mondiali. Si tratta di un evento di rilevanza fondamentale, non solo per le squadre che parteciperanno alla competizione, ma anche per la volontà di mostrare appieno come tutto possa avvenire in modo trasparente.