Che l’informazione sportiva rappresenterà uno dei fattori chiave nella strategia di rilancio del gruppo Rcs MediaGroup era noto fin dallo scorso 31 luglio, quando il cda del gruppo di Via Rizzoli ha approvato le linee guida del nuovo piano strategico che sarà presentato al mercato in settembre. In quell’occasione il gruppo guidato dall’amministratore delegato, Pietro Scott Jovane, aveva infatti annunciato l’intenzione di rafforzare la propria presenza “nel settore Sport attraverso la creazione di una specifica unità di business, che riunirà tutte le attività dei Sistemi La Gazzetta dello Sport e Marca nonché le attività di organizzazione di eventi sportivi di RCS Sport e Last Lap“. Non solo, in base a quanto fatto sapere a fine luglio, il piano della nuova unità di business Sport prevede nel tempo la progressiva estensione internazionale delle attività del Settore Sport.
Da allora dal quartier generale del gruppo editoriale non sono trapelate altre indicazioni, ma oggi, in una nota fatta circolare sul mercato da Equita Sim, uno dei broker italiani che segue il titolo Rcs a Piazza Affari, è emersa un’interessante suggestione che, se confermata, potrebbe aprire scenari importanti per l’informazione sportiva italiana e, in prospettiva, europea.
Nella nota pubblicata dopo i conti semestrali di Rcs, chiusi con una perdita netta di 95,4 milioni e un indebitamento finanziario netto in crescita a 526,3 milioni, Equita si interroga infatti sul modo in cui sarà finanziato il piano di focalizzazione su Sport e News (solo per il lancio di Gazzetta Tv sarebbero stati stanziati 60 milioni in 5 anni) e lancia l’ipotesi dell’ingresso di un partner industriale nella nuova divisione che sia in grado di valorizzare al meglio l’area Sport.
Un tema, quello posto dagli analisti di Equita, che non è completamente nuovo. Già qualche tempo fa, infatti, erano circolate voci sulla creazione di un possibile polo europeo dell’informazione sportiva, con Rcs come pivot, che mettesse assieme Gazzetta, Marca e il prestigioso quotidiano francese L’Equipe, di proprietà del gruppo Editions Philippe Amaury (EPA) che controlla tra gli altri France Football e Le Parisien e organizza il Tour de France, la maratona di Parigi e l’open di golf di Francia. Il gruppo EPA, si sostiene in ambienti finanziari, potrebbe essere l’alleato migliore per un progetto che avrebbe una eco globale e metterebbe sotto un unico cappello le due gare ciclistiche più importanti d’Europa.