Napoli Benitez, è addio. De Laurentiis: "Processo di internazionalizzazione andrà avanti"

Napoli Benitez, arriva così a conclusione i due anni di amore e odio tra la società partenopea, i tifosi azzurri ed il tecnico spagnolo. A comunicarlo in conferenza stampa è…

coca cola fifa

Napoli Benitez, arriva così a conclusione i due anni di amore e odio tra la società partenopea, i tifosi azzurri ed il tecnico spagnolo. A comunicarlo in conferenza stampa è lo stesso presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che ha detto: “Ringrazio Rafa che ho voluto fortemente due anni fa. Mi conquistò subito per questo suo senso di internazionalizzazione che avrebbe potuto dare al nostro Napoli. Qui ci sono sempre stati giocatori stranieri, avere anche un tecnico straniero per valorizzarli mi sembrava una garanzia ed in effetti così è stato -precisa il patron del Napoli-. Due anni fa facemmo un contratto di un anno più opzione, un diritto da esercitare entro una certa data: fare contratti pluriennali dove si deve trovare sempre una uscita diventa sempre antipatico per coach e club e può creare un disagio economico. Nel momento in cui esercitai l’opzione Rafa mi fece capire che non poteva che essere l’ultimo anno perché moglie e figlie lo reclamavano. Me ne sono fatto una ragione, anche con Mazzarri ma già mi ero mosso mesi prima. Fa parte del gioco delle parti“.

Per De Laurentiis i due anni targati “Benitez” sono stati all’insegna della continuità e alla ricerca di quella internazionalizzazione tanto ricercata dal produttore cinematografico in questi anni: “Due anni fa eravamo al 46esimo posto del ranking Uefa – ha detto De Laurentiis –  oggi al 20esimo. Siamo davanti a squadre come Tottenham, Siviglia, Milan e Roma. A parte la Juventus, grazie a Benitez, siamo l’unica squadra italiana che ha vinto più trofei: una Coppa Italia e una Supercoppa italiana“.

Una Coppa Italia, una Supercoppa italiana ed un ranking Uefa migliorato nel giro di due anni. E’ questo quello che lascia in dote Benitez per il suo successore ed è da questo che il Napoli vuole ripartire per crescere ulteriormente. “Se il mio progetto era cercare una internazionalizzazione ci siamo riusciti, ma per farlo non si deve vincere per forza lo scudetto. Quest’anno ho fatto l’errore, da tifoso e non da presidente, di sbilanciarmi parlando di scudetto. Siamo l’unica squadra italiana in Europa per il sesto anno consecutivo. Però non si può pretendere, con un fatturato che è un terzo di Milan e Juve, di pagare stipendi di 8 milioni l’anno oltre al cartellino. Quest’anno perderò probabilmente una ventina di milioni e questo dimostra che non ci siamo tirati indietro“.

Il futuro e la crescita del Napoli, sia come società che come squadra, passa anche dalla ristrutturazione dello stadio e dalla creazione di un centro sportivo. Proprio su questi due argomenti, il patron azzurro ha detto: “Se poi decido di spendere per la ristrutturazione dello stadio, che mi auguro di realizzare nell’arco di 16-18 mesi, si dimostra che impostazioni importanti ne stiamo facendo. Voglio implementare l’italianità del club con una vera ‘cantera’, sto cercando una ventina di ettari per il centro dove creare la cantera sulla base dei più grossi club. Forse se avessi fatto lo stesso percorso in Germania a quest’ora avrei vinto uno scudetto o una Champions“.

Se per quanto riguarda lo stadio bisogna aspettare che venga presentato entro il 31 maggio il progetto al Comune di Napoli, per quanto riguarda il centro sportivo, come noi di C&F già anticipammo, il club partenopeo starebbe valutando tre soluzioni ed una di quelle è quella del centro sportivo di Sant’Antimo.

La conferenza stampa De Laurentiis la chiude ufficializzando l’addio anche del direttore sportivo, Riccardo Bigon, che potrebbe essere sostituito da Sogliano del Verona: “Dopo 6 anni avrà anche voglia di cambiare aria. Magari di riavvicinarsi a casa. Non potevo dirgli resta, non posso che augurargli un futuro radioso“.