Calcioscommesse, un altro capito nero del movimento calcistico italiano che, tramite i buoni risultati in Champions League e in Europa League, di riprendere la via del successo smarrita da un po’ di anni. Invece così non è ed un nuovo filone d’inchiesta è stato aperto mettendo a soqquadro l’interno movimento calcistico, dalla Serie A ai Dilettanti. In questo nuovo filone sembrerebbe esserci anche alcune squadre di Serie B. Per questo motivo, il presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi, ha cercato di difendere i club che rappresenta ai microfoni di Sky Sport24.
“Purtroppo ho sentito giudizi troppo generalizzati – ha detto Abodi – non ho mai creduto ai daspo di gruppo, per me chi sbaglia paga, il nostro e’ un sistema fragile ma c’e’ anche tanto impegno che va riconosciuto, non siamo tutti coinvolti, e’ una ferita ulteriore ma la reputazione del calcio non può essere determinata solo dagli errori di qualcuno“.
Il presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi, non vuole che si generalizzi e che dopo l’ultima inchiesta sul calcioscommesse si faccia di tutta l’erba un fascio. “Al momento – ha spiegato Abodi – non c’e’ nessun coinvolgimento nella Lega di B. Ci sono 470 partite e più di mille persone che da noi giocano, allenano e dirigono le nostro società. Per noi tutto quello che avvenuto, e’ una ferita sia come amanti del calcio che come dirigenti, ma e’ anche una mortificazione per il lavoro che portiamo avanti per contrastare certi comportamenti illeciti per cui abbiamo chiesto un inasprimento di pene”.
A prescindere da chi è colpevole e chi no, Abodi sa fin troppo bene che servono regole ferree per combattere chi vuole fare del calcio un business illegale: “Ho ripeso i contatti con il ministero degli Interni – ha detto il presidente della Lega di Serie B – vogliamo inserire tra le pene per reati di frode sportiva anche il sequestro preventivo e la confisca dei beni. Noi ci mettiamo tutto il nostro impegno e la nostra passione e ci dispiace vedere il nostro lavoro vanificato con il rischio che certi giudizi si allarghino a tutti. Noi lavoriamo per migliorare i nostri fatturati e in questo senso la credibilità di una competizione e’ centrale, se viene messa in discussione perché genericamente giudicata e’ un grandissimo errore“.