In occasione della prossima edizione dei Mondiali di Calcio, in programma in Russia nel 2018, il governo russo, dopo aver approvato una serie di tagli alle spese legati alle infrastrutture che ospiteranno tifosi ed atleti e ai materiali utilizzati per la costruzione degli impianti, sta pensando di apportare altri cambiamenti significativi.
In questo caso, il governo russo sarebbe seriamente intenzionato ad introdurre una norma volta a limitare il numero di calciatori stranieri che militano nei club della Russian Premier League. L’obiettivo infatti, sarebbe quello di favorire lo sviluppo del calcio russo, attraverso un maggior numero di giocatori cresciuti in casa. Le nuove regole, che erano già state proposte lo scorso anno dal presidente Vladimir Putin, dovrebbero riguardare anche sport come il basket e l’hockey. A darne notizia è stato il Ministro dello sport Vitaly Mutko che, attraverso un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa R-Sport, si è espresso duramente, sottolineando che attualmente le società possono schierare fino a 7 giocatori stranieri contemporaneamente. Mutko ha infatti dichiarato che: “Mi piacerebbe guardare delle partite di calcio, nelle quali la maggior parte dei giocatori siano Russi. Abbiamo solo 4 russi che giocano abitualmente su un totale di 16 squadre che formano la Russian Premier League. E’ possibile contarli, quindi da questo punto di vista abbiamo del serio lavoro da fare“. Inoltre, è stato detto che gli organi competenti stanno esaminando la possibilità di naturalizzare alcuni ragazzi stranieri, procedura già avviata nel resto d’Europa, per aumentare la competitività del campionato.
La presenza dei calciatori stranieri nei vari campionati nazionali sta aumentando di anno in anno sempre di più, causando così grossi problemi ai selezionatori delle Nazionali che vedono ridursi il numero di giocatori da convocare. Infatti, se nel campionato russo la percentuale di stranieri è del 48%, in Serie A, Liga e Premier sono rispettivamente del 57%, 59% e 68%.