L’Inter e Icardi non riescono a venirsi incontro. Tutta colpa dei rinnovi più imminenti di Kovacic e Ranocchia che al momento tengono congelato quello dell’argentino, il cui contratto scade nel 2018. E ci sarebbero già tre offerte pronte per il giocatore da parte di due club della Premier League e di una società di Serie A. Cedendo Icardi, l’Inter incasserebbe subito soldi freschi per ricostruire la squadra e potrebbe iscrivere a bilancio un’importante plusvalenza. Ma così facendo perderebbe un bomber di razza e di sicure prospettive, oltre a rimetterci per il mancato sfruttamento dell’immagine dell’attaccante argentino, fondamentale anche per il rilancio del brand del club. Questo è quanto Calcio e Finanza ha appreso in ambienti di mercato.
Il presidente dell’Inter, Erick Thohir è atteso a Milano domenica mentre Abian Morano, agente del giocatore, sarà in Italia sabato. Attualmente, l’agenda del procuratore non prevede un incontro con il magnate indonesiano, anche se è prevedibile credere che le parti possano incontrarsi a margine del derby, per proseguire una discussione sul contratto che va avanti ormai da mesi.
Secondo quanto risulta a Calcio e Finanza, il cap fissato da Thohir per i rinnovi è stato raggiunto per adeguare i compensi di Andrea Ranocchia (in scadenza nel 2015) e di Mateo Kovacic (in scadenza nel 2016). Questo il perché con Icardi si fatica a trovare un accordo, con la volontà del club che sarebbe quella di rimandare il discorso al prossimo anno. Una questione che avrebbe lasciato l’entourage di Icardi perplesso, perché parliamo di un giocatore che a livello commerciale può contribuire a costruire l’immagine dell’Inter, nell’ambito del rilancio del brand voluto dal nuovo management nerazzurro. Un rilancio che, secondo le stime sui ricavi operate dal club per il progetto bond mai decollato, prevedeva aumenti dei ricavi fino a 197 milioni alla fine di questa stagione, che poi si sarebbero assestati a 187 nel 2016.
Icardi ha un valore commerciale difficilmente calcolabile. Se il suo cartellino viene stimato non inferiore a 30 milioni, la giovane età del giocatore e suoi gol, già 16 in questa stagione, fanno sì che il suo potenziale sia ancora in grande crescita. Attualmente Icardi ha ricavi per almeno 2,5 milioni di euro da un bouquet di sponsor composto da Pepsi, Philipp Plein, Lenita & Xtg, Italbak e ufficio del Turismo di Gran Canaria. Oltre a Nike, che in Italia assicura a Icardi il contratto più ricco ai giocatori della Serie A (dopo averlo strappato a Adidas). E non è un caso: secondo le stime della stessa Nike, la maglia dell’Inter più venduta è quella con il numero 9 sulle spalle. Icardi sta inoltre chiudendo accordi con altre due aziende, una delle quali cinese: l’annuncio di quest’ultimo è in via di definizione.
La politica di gestione dell’immagine di Icardi
Ecco il motivo di una richiesta di rinnovo da 3 milioni: gli unici giocatori che all’Inter in questo momento percepiscono quella cifra non hanno il potere commerciale che ha Icardi. L’Inter vorrebbe sfruttarlo, per aumentare i ricavi, ma i diritti d’immagine sono di proprietà al 100% del giocatore. Il club vorrebbe fare a metà, ma dovrebbe comunque pagare una cifra per riscattare il 50%: e tra questi soldi e l’aumento d’ingaggio, l’esborso rischia di diventare pesante per una squadra che la prossima stagione rischia seriamente di non incamerare nessun bonus europeo, perché fuori dalle coppe.
E allora, ecco che i soldi dei diritti di Icardi diventano importanti. Oggi come oggi, uno sponsor pesante come Pirelli, che all’Inter versa circa 13 milioni di euro a stagione, non può sfruttare l’immagine di Icardi attraverso l’Inter per una eventuale campagna pubblicitaria, perché i diritti sono tutti del giocatore. Quindi, nel caso in cui volesse progettare una pubblicità con Maurito, Pirelli deve versare altri soldi al giocatore, per poterne usare l’immagine, ma senza la maglia nerazzurra addosso. E non è l’unico problema, perché uno degli sponsor nuovi di Icardi sarebbe concorrente della stessa Pirelli. Dunque viene da chiedersi se la politica intrapresa dall’Inter nei confronti del giocatore, a livello di gestione dell’immagine, sia da rivedere.
E poi c’è la questione Yaya Tourè. Il giocatore, richiesto da Roberto Mancini, percepisce un ingaggio di 11 milioni di euro dal Manchester City. Il suo arrivo congelerebbe ancora di più la trattativa per il rinnovo di Icardi, che a questo punto potrebbe andare altrove. Ovviamente con un contratto da 50 e 50 sui diritti d’immagine, che garantirebbe introiti più ampi al club, potendo contare su un giocatore altamente mediatico come Icardi. Secondo quanto risulta a Calcio e Finanza, per l’attaccante argentino sarebbero già pronte tre offerte, due dalla Premier e una dall’Italia. L’unica a farsi avanti negli scorsi mesi è stato l’Atletico Madrid, che poi ha preso Torres. L’Inter prenderebbe i soldi del cartellino, in caso di cessione (il contratto scade nel 2018), ma perderebbe un grande bomber oltre alla possibilità di utilizzarlo in futuro come uomo immagine.