Conti in rosso per Mediaset nel primo semestre dell’anno. La società televisiva controllata dalla Fininvest (cui fa capo anche il controllo del Milan) ha registrato nei primi sei mesi del 2014 un risultato negativo per 20,5 milioni di euro rispetto all’utile di 30,1 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Sul risultato, ha spiegato la società in una nota, pesa l’adeguamento del valore di carico della quota in Digital Plus (ceduta a Telefonica nelle scorse settimane) al valore di realizzo. Ciò ha comportato un onere di 12,3 milioni.
Nel semestre i ricavi netti consolidati si sono attestati a 1,72 miliardi di euro rispetto ai 1,73 miliardi del primo semestre 2013, mentre il risultato operativo (Ebit) è sceso a 109,5 milioni di euro rispetto ai 133,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Mediaset ha registrato un andamento differenziato tra il mercato italiano e quello spagnolo, il primo ancora in contrazione mentre la Spagna è tornata a crescere.
In Italia i ricavi del semestre hanno raggiunto 1,257 miliardi di euro rispetto ai 1,31 miliardi del 2013. In lieve calo i ricavi di Mediaset Premium che si attestano a 274,3 milioni rispetto ai 280,2 milioni dei primi sei mesi dl 2013. In calo i costi operativi da 784 a 778 milioni con un risultato operativo a 29,4 milioni contro gli 86,4 milioni del primo semestre 2013. Il risultato netto e’ negativo per 29,3 milioni di euro rispetto a un utile di 17,6 milioni di euro del primo semestre 2013.
In Spagna i ricavi netti consolidati generati dal Gruppo Mediaset Espana hanno raggiunto i 468,0 milioni di euro rispetto ai 427 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente con un risultato operativo che cresce a 80,1 milioni di euro rispetto ai 47,2 milioni dello stesso periodo 2013. L’utile netto è stato pari a 21,4 milioni di euro rispetto ai 30,1 milioni dei primi sei mesi del 2013.
Sulle prospettive, Mediaset rileva che l’andamento del mercato pubblicitario in Italia conferma anche per luglio una tendenza in linea con quella del primo semestre del 2014. ”La scarsa visibilità sugli investimenti non consente per ora di fornire indicazioni sulla seconda parte dell’anno, in attesa che si concretizzino più chiari e decisi segnali riferibili all’avvio di una fase di ripresa della domanda interna e dei consumi”. In Spagna dove invece la ripresa economica è maggiormente avviata, i ricavi pubblicitari dovrebbero continuare a registrare un andamento positivo anche nei prossimi mesi, considerando gli ottimi risultati che le partite del Mondiale di Calcio disputato in Brasile hanno avuto in giugno e luglio sulla raccolta di Mediaset Espana.
IL MERCATO GUARDA AL RIASSETTO NELL’AZIONARIATO DELLA PAY TV DEL BISCIONE
Più che ai conti, non certo brillanti almeno per quanto riguarda il mercato italiano, gli investitori sembrano tuttavia più interessati alle prospettive che si stanno aprendo per Mediaset dal riassetto nell’azionariato della pay-tv Mediaset Premium. Dopo l’accordo con Telefonica, che ha prenotato il 10% della futura newco (la società di nuova costituzione cui saranno conferite le attività pay) mettendo sul piatto 100 milioni di euro, il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi avrebbe ora avviato colloqui con il gruppo francese Vivendi, cui fa capo la pay-tv francese Canal+.
“Riteniamo che l’ingresso di un socio con una rilevante quota in Premium sia importante per ridurre l’esposizione del gruppo alla pay-tv”, hanno commentato gli analisti di Equita Sim, che hanno confermato la raccomandazione “hold” sul titolo Mediaset con prezzo obiettivo a 4 euro. Gli analisti di Banca Akros, che sul titolo hanno un giudizio “reduce” con target price a 3 euro, ritengono invece che, a fronte dei consistenti investimenti che Mediaset dovrà sostenere nei prossimi anni a fronte dell’acquisto dei della Champions League e della Serie A per i prossimi tre anni, ritengono difficile che Mediaset Premium possa arrivare al profitto in tempi brevi.