Inter, con Mancini investe sul futuro. L'impatto sui conti del club

La domanda che in molti si sono posti (e hanno posto anche a Calcio&Finanza) dopo la decisione di Erick Thohir di esonerare Walter Mazzarri e di richiamare sulla…

Etihad New york city

La domanda che in molti si sono posti (e hanno posto anche a Calcio&Finanza) dopo la decisione di Erick Thohir di esonerare Walter Mazzarri e di richiamare sulla panchina dell’Inter, Roberto Mancini, è la seguente: come è possibile che un club dalle finanze precarie come quello nerazzurro, finito sotto la lente dell’Uefa per il mancato rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario e con un piano di riequilibrio dei conti a 5 anni ancora tutto da realizzare, possa permettersi il lusso di pagare due allenatori e i loro staff?

Il quesito non è certo banale, specie per un sito come C&F che ha più volte messo in luce le debolezze del bilancio dell’Inter, sottolineando le oggettive difficoltà del club, a fronte dell’attuale livello dei ricavi, nel poter sostenere gli investimenti volti a rafforzare tecnicamente la squadra. Nella seguente tabella abbiamo dunque provato a stimare, sulla base delle informazioni a disposizione, quello che potrebbe essere l’impatto sui conti dell’Inter dell’esonero di Mazzarri e dell’ingaggio di Mancini e del suo staff.

inter impatto stipendio mazzarri mancini su conti

Ognuno è libero di giudicare se la mossa di Thohir si caricare il bilancio dell’Inter di maggiori costi sia giusta o sbagliata. A nostro modo di vedere, riteniamo che il taglio e il contenimento dei costi non deve per forza essere l’unica leva a disposizione delle dirigenza nerazzurra per uscire fare uscire il club e la squadra dalle secche finanziarie e sportive in cui si sono arenate.

Come abbiamo già sottolineato nel caso del Milan, a nostro modo di vedere la sola spending review, seppur necessaria per riportare i costi ad un livello fisiologico rispetto all’attuale livello di ricavi dei club di Serie A, da sola non basta. Anzi, se portata alle estreme conseguenze, questa ricetta rischia pure di essere controproducente. Minori investimenti si traducono quasi sempre in minori vittorie e minori vittorie si tramutano a loro volta in minori ricavi e dunque, ripartendo da capo, in un’ulteriore riduzione degli investimenti in un pericolosissimo circolo vizioso.

Questo non significa che i club italiani, Inter compresa, devono riprendere a spendere senza criterio infischiandosene delle compatibilità di bilancio, ma ciò non toglie che in certi momenti, se si vuole tornare ad essere competitivi e ridare così entusiasmo ai tifosi (che nel marketing sportivo tanto caro a Thohir sono i primi veri clienti delle società di calcio) bisogna riprendere a investire. In questo senso, prima ancora di addentrarci ad analizzare i numeri dell’operazione Mancini, riteniamo che la mossa di Thohir sia importante principalmente sotto il profilo strategico e della crescita del club e della squadra nel medio termine.

Riportiamo di seguito lo scambio di battute che abbiamo avuto con la redazione di Passioneinter.com proprio su questo tema. 

Come può l’Inter, al netto dei risaputi problemi finanziari, potersi permettere due stipendi così onerosi come quello dell’allenatore uscente Mazzarri e del nuovo tecnico Mancini?
“Nell’immediato, non se lo potrebbe permettere. Ma c’è da sottolineare come nell’esercizio corrente (2014-15) l’Inter avrà un miglioramento pur rimanendo in una situazione di forte passivo: oltre ad abbattere il monte ingaggi di circa 20 milioni, sono previsti ricavi in crescita per altri 20 mln, grazie alla partecipazione all’Europa League e all’anticipo di alcune sponsorizzazioni inizialmente previste in futuro. C’è poi la questione dei risultati: in una squadra come l’Inter, senza il responso del campo ogni possibile piano di marketing lascia il tempo che trova. Senza contare che il nuovo allenatore ricuce i rapporti con il socio di minoranza Massimo Moratti e contribuisce ad una collaborazione più proficua tra le parti.”

Come recepirà la Uefa questo provvedimento dopo l’incontro a Nyon della scorsa settimana?
“Alla Uefa è stato presentato un piano di crescita ricavi e una situazione di costi in sicura riduzione. Con questa mossa, il management dell’Inter chiede più flessibilità perchè se in Italia ci siamo abituati a pensare che la spending review sia la sola soluzione, in realtà si può benissimo battere la strada dell’aumento ricavi. Ritrovare il favore e l’affetto del tifoso può essere decisivo in questo senso, perchè è sempre il tifoso il primo interlocutore di una Società calcistica. Mostrare più ambizione a raggiungere traguardi sportivi può quindi riportare allo stadio i tifosi, invogliarli a spendere nel merchandising e rivolgersi con più concretezza ai tifosi sui mercati esteri”.

Quanto potrà incidere questo cambio allenatore sulle prossime sessioni di mercato?
“Portarsi in casa Roberto Mancini significa portarsi in casa un professionista che ha maturato un’esperienza in Premier League, dove l’allenatore è un vero e proprio manager, responsabile dell’area tecnica. Con questo provvedimento pertanto l’Inter ambisce ad avere una figura che possa contribuire attivamente sul mercato per riconoscere i profili più interessanti senza svenarsi, garantendo perciò un miglior rapporto qualità/prezzo nella campagna acquisti.
Non sarà possibile auspicare rinforzi di vero peso in questa sessione, ma in estate Mancini può sicuramente contribuire ad una buona campagna di rafforzamento.”

Questa mossa di Thohir si può dunque definire azzeccata?
“Roberto Mancini è un investimento sulla squadra e quindi sui futuri ricavi. La tifoseria ritroverà l’ entusiasmo e l’affetto che si stavano perdendo con il precedente allenatore, la percezione dell’ambiente sarà più serena anche attraverso lo schermo televisivo che arriva all’estero e allo stesso costo di Walter Mazzarri c’è una figura che può incidere nell’intera area tecnica”.