Brescia Calcio, è caccia ai fondi per non sprofondare

Brescia Calcio-Servono 800 mila euro per “salvare” il Brescia Calcio da un destino annunciato. E ormai è caccia aperta al denaro per pagare almeno i contributi di calciatori e dipendenti…

Brescia Calcio-Servono 800 mila euro per “salvare” il Brescia Calcio da un destino annunciato. E ormai è caccia aperta al denaro per pagare almeno i contributi di calciatori e dipendenti da luglio a ottobre ed evitare 2 punti di penalizzazione, che si aggiungerebbero ai 5 già comminati alla società lombarda. Il problema tuttavia è un altro: oltre a reperire i fondi necessari alla copertura, e magari avvicinare qualche facoltoso uomo d’affari alle rondinelle (come hanno invocato Andrea Pirlo e Daniele Bonera), è complicato al momento pensare che qualcuno sia disposto ad investire nel club, a risollevarlo economicamente e a rilanciarlo sportivamente, laddove merita la piazza. Come sottolineava C&F qualche giorno fa, un ulteriore penalità e tutto quello che ne deriva, renderebbe ancor meno appetibile economicamente la società in un momento delicatissimo.

La mancata copertura da parte di Ubi banca

L’attesa era per la mattina di ieri: si attendeva infatti di avere un riscontro sull’effettivo pagamento dei contributi di ben 4 mesi (luglio, agosto, settembre, ottobre): in totale, poco più di un milione di euro (un milione e 80mila euro). Ed era proprio Luigi Regazzoni, amministratore delegato del Brescia Calcio, a spostare l’attenzione a lunedì (ieri), quando, appena due giorni prima, aveva sottolineato che, nonostante il club di via Bazoli avesse inviato all’agenzia delle entrate il mandato di pagamento degli «F24» e alla Covisoc la documentazione relativa all’operazione effettuata, la banca non aveva anticipato l’importo per il versamento. Rimandando in sostanza quello che già era nell’aria: Ubi Banca non ha effettuato alcun bonifico sul conto corrente ufficiale del Brescia Calcio nemmeno lunedì, ed è così scattata l’ennesima corsa contro il tempo alla ricerca del denaro necessario per la copertura del debito: di fatto i tempi tecnici bancari consentono di avere a disposizione ancora qualche ora (almeno fino a stamattina) per trovare il denaro. Il paletto è il rispetto formale della scadenza del 16 gennaio (venerdì scorso) al fine di evitare altri 2 punti di penalizzazione.

Salvare il Brescia Calcio: la situazione attuale

L’atteggiamento del presidente della Lega di B, Andrea Abodi, in questo senso è tutt’altro che ostile, come aveva fatto intendere sabato allo stadio Rigamonti nella gara contro il Frosinone.  In sostanza, in queste ore, è ripartita la macchina che dovrà permettere al Brescia di respirare: i vertici di Ubi stanno lavorando insieme a Marco Bonometti di Aib al fine di trovare gli 800mila euro necessari (200mila sono stati trovati da risorse interne alla società) e far fronte alle scadenze più impellenti. Intanto, la società Sdl Rezzato, oggi, alle 19.15, presenterà il progetto del Supporters Trust (fondo Brixia) nello studio del notaio Rizzonelli e si è detta pronta a versarne 400mila. Quella del Supporters Trust è un’idea nuova: creare una sorta di cassa comune nella quale imprenditori, tifosi, istituzioni e associazioni di categoria possano contribuire al salvataggio della società. Un’opportunità tuttavia congelata, perché il restante 50% della copertura necessaria non era ancora stato reperito.

 Ubi banca, principale creditore del Brescia Calcio, rimane decisiva nella questione: difficile che conceda nuovi prestiti o che rinegozi il debito. Sullo sfondo, Profida ha assicurato a Bonometti di non esser fuorigioco nell’acquisto del club: un affare solo “congelato” anche per via delle vicende che stanno coinvolgendo Infront (cessione ad un fondo cinese), che, con lo stesso Profida, aveva stabilito un’intesa commerciale importante per il futuro della società biancazzurra. Dunque l’ennesima appendice della vicenda e, al di là di nuovi punti di penalità che potrebbero gravare sulla classifica attuale, il pagamento sarebbe un segnale dato a Infront: per tenere aperta la pista bisognerà trovare subito 800mila euro.

Fabio Colosimo