Dopo l’accordo con il Liverpool, la nota marca di calzature statunitense New Balance è pronta a diventare un marchio “globale” del calcio sfidando a viso aperto i due giganti del settore, Adidas e Nike. Infatti, l’azienda di Boston, vuol mettere le mani su una fetta di un mercato che vale 8 miliardi di dollari e, per farlo, ha l’assoluta necessità di stringere sponsorship tecniche con le big del calcio europeo.
L’importanza dell’accordo con il Liverpool
L’azienda ha dunque intrapreso una strada ambiziosa cominciando la produzione di materiale specifico: tacchetti, scarpe da calcio, abbigliamento sportivo di una qualità tale da potersi proporre come un brand che, seppur “nuovo” nel panorama calcistico internazionale(al netto dell’esperienza con la controllata Warrior), ha intenzione di essere una vera alternativa ad Adidas e Nike. L’accordo con il Liverpool, in questo senso, sarà parte decisiva della strategia: l’accordo infatti è tra i più remunerativi del settore e permetterà a New Balance di fare l’ingresso nel football europeo direttamente dalla porta principale.
Il calcio come nuova frontiera per i fatturati
La solidità di New Balance però è tale da permettere al marchio di fare il grande salto nel calcio. Nel business delle calzature da 109 anni, l’azienda è cresciuta esponenzialmente e nel 2014 ha dichiarato un fatturato per 3,3 miliardi di dollari. Un salto necessario in quanto il calcio è uno sport diffusissimo, praticato da 250 milioni di persone e guardato da oltre 1 miliardo.
Le difficoltà di una “sfida” a Nike e Adidas
La sfida a Nike e Adidas, come detto, si presenta complicatissima: nell’ultimo anno fiscale infatti, le due multinazionali hanno rispettivamente dichiarato un fatturato pari a 2,3 miliardi di dollari e 2,7 miliardi, dal solo settore del calcio. Per ottenere risultati strabilianti, dominare e difendere le rispettive quote di mercato, entrambe le società investono decine di milioni per sponsorizzare club e calciatori di primissimo piano. Cristiano Ronaldo ad esempio, testimonial Nike, è legato a quest’ultima da un contratto da 8,5 milioni di euro l’anno, mentre Lionel Messi, incassa da Adidas poco meno, 8 milioni a stagione. New Balance invece, con Tim Cahill, Vincent Kompany, Aaron Ramsey e Adnan Januzaj, può contare su una folta schiera di giocatori, ma non di una vera e propria stella di prima grandezza. Tuttavia, come ha sottolineato, Mike Kelleher di Global Sports Image, l’idea di associare il proprio marchio agli astri nascenti del calcio europeo (in particolare Ramsey e Januzaj), potrebbe, alla lunga, risultare vincente.