“Io vado come ambasciatore. L’ambasciatore non decide, torna e riferisce al governo”. Carlo Tavecchio, presidente della Figc, si appresta ad incontrare il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Sal tavolo, la riduzione di 22,5 milioni dei contributi destinati alla Figc.
“Oggi non dirò niente di mio che possa impegnare la federazione. La Figc sarà impegnata collegialmente. Si tratta di capire se c’è questo “tesoretto” disponibile e in che misura. Non entriamo nel merito del discorso degli algoritmi… C’è una delibera del Coni e c’è questo 10% tenuto da parte per riequilibrare gli errori del computer, passatemi l’espressione. Vogliamo sapere se questo “tesoretto” c’è o non c’è. Io poi andrò in Consiglio federale, decidiamo cosa dobbiamo fare da grandi”, dice Tavecchio dopo l’assemblea elettiva della Lega Nazionale Dilettanti.
Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, ha usato toni duri sull’argomento. “Macalli? Lui può farlo perché è presidente di Lega, io sono presidente federale”, dice il numero 1 della Figc.
Macalli ha affermato di aver chiesto la consulenza del professor Victor Uckmar, ex presidente della Covisoc: “Io -glissa Tavecchio- non sono in grado di dire se l’utilizzo dei marchi sia legittimo o illegittimo, io nella non mi occupo di giurisprudenza. Potrebbe essere la chiave del discorso, se l’utilizzo dei marchi è illegittimo, ce n’è per tutti”.
In generale, afferma il numero 1 di via Allegri, “il problema principale riguarda le risorse, io farò di tutto affinché non vengano toccati gli arbitri. Si potrebbe aprire un contenzioso sulla mutualità, il Coni prende 4,5 milioni anche da lì. Le leghe sono agli sgoccioli, la federazione potrebbe essere chiamata a fare da camera di compensazione. Se le leghe non fossero in grado di mantenere gli impegni presi, la federazione con estremo rigore potrebbe valutare l’ipotesi di erogare fondi prima ancora di incassare” ciò che le spetta.
Fabio Colosimo