Francia, la LFP in un grave caso di match fixing

La Lega francese (LFP) ha emesso un comunicato annunciando che 87 giocatori professionisti sono stati indagati per aver omesso di rispettare le norme che vietano ai giocatori di scommettere su…

La Lega francese (LFP) ha emesso un comunicato annunciando che 87 giocatori professionisti sono stati indagati per aver omesso di rispettare le norme che vietano ai giocatori di scommettere su competizioni LFP. “Secondo la dichiarazione della Commissione Disciplinare della LFP, ai sensi degli articoli 124 del Regolamento Generale della FFF e 407 del regolamento della stessa LFP, la Commissione Disciplinare esaminerà i casi di 87 giocatori professionisti che non hanno rispettato il divieto sulle scommesse in competizioni sportive organizzate dalla LFP, nonostante le campagne di informazione messe in atto da parte della LFP, la UCPF e la UNFP”. Secondo il Comitato, le scommesse sono “un reato ai sensi della legge del 1° febbraio 2012 e delle norme sportive del FFF e la LFP, inoltre le informazioni sui giocatori che hanno fatto scommesse sono state ottenute “a seguito di una decisione del Consiglio di Amministrazione della LFP del 19 dicembre 2013, con l’attuazione di una procedura per verificare se i divieti sulle scommesse siano stati rispettati in conformità con il decreto del 22 ottobre 2013”.

Un controllo incrociato

La procedura è stata semplicemente un controllo incrociato dei documenti in possesso delle autorità di regolamentazione delle scommesse ARJEL con gli elenchi forniti dallaLFP di 1.600 giocatori professionisti. Secondo la LFP, le infrazioni causano sospetti di frode nello svolgimento delle partite e quindi nell’integrità delle competizioni”. Gli 87 indagati includono 19 giocatori di Ligue 1, 54 di Ligue 2 e 14 della lega Nazionale (terza divisione). L’importo medio che è stato giocato è pari a solo 20 euro, ma 14 giocatori hanno scommesso più di 500 euro. 23 giocatori avrebbero scommesso contro la propria squadra, di cui cinque che hanno preso parte a partite su cui si erano state fatte le stesse scommesse.

Alberto Lattuada