Così la Roma diventerà un top club. Parla il dg Mauro Baldissoni

La Roma pensa in grande, in campo e fuori. Grazie all’avvio sprint in campionato…

La Roma pensa in grande, in campo e fuori. Grazie all’avvio sprint in campionato sotto la guida di Rudi Garcia e al primo posto in classifica, che è stato accompagnato da un exploit del titolo della società a Piazza Affari (con la capitalizzazione di borsa passata in un mese da 65 a 140 milioni), a Trigoria regna l’euforia, ma il management giallorosso, pur senza nascondere le ambizioni di fare della Roma un top club, sembra comunque avere i piedi ben piantati per terra.

“Non dobbiamo avere ambizioni limitate,ma puntare all’eccellenza e pensare di poterci arrivare. Il nostro obiettivo è portare la Roma tra le regina di Europa. Se non riconoscessimo le potenzialità della Roma, se non pensassimo di poterla portare ai vertici del calcio internazionale faremmo un torto a questa squadra e a tutti i suoi tifosi”, ha spiegato a Roma Channel, Mauro Baldissoni, il giovane avvocato d’affari, che dallo scorso luglio è direttore generale del club controllato da James Pallotta e Unicredit.

A Trigoria, sottolinea Baldissoni, “si sta portando avanti dal primo giorno un lavoro di profondità, si sta cercando di costruire un futuro con un’organizzazione solida ed efficiente”. Lavoro che in primis riguarda il risanamento dei conti. Per alleggerire il bilancio, ad esempio, la Roma ha venduto giocatori come Marquinhos, Lamela e Osvaldo, “senza però rinunciare ad ambizioni e competitività”.

“Una corretta gestione delle risorse implica la valorizzazione dei calciatori, ma decidere di cedere un potenziale campione non vuol dire dismettere il ruolo da potenziale protagonista “, ha sottolineato Baldissoni, “Significa muoversi in un mercato molto competitivo dove ci sono avversari con disponibilità economiche e risorse maggiori, e non si può pensare che il proprietario vada a colmare il gap che in questo momento c’è con Real Madrid o Barcellona che hanno il fatturato più alto al mondo”.

L’obiettivo, quindi, anche dal punto di vista dei ricavi è quello di “posizionare la Roma tra i club più attrattivi a livello internazionale. Vogliamo essere un top-brand”. E per riuscirci risulta fondamentale esportare il marchio Roma. “Sappiamo di avere una capacita’ infinita di crescita”, confessa Baldissoni, “Quindi vogliamo far vedere la nostra presenza e portare la squadra in tutti i nuovi mercati. Vorremmo essere sempre più presenti e siamo fiduciosi che una grande crescita arriverà anche grazie alla partnership con Nike“.

I conti, però, miglioreranno soprattutto con lo stadio di proprietà che la Roma ha intenzione di costruire a Tor di Valle. “L’Italia è un po’ indietro, ma non dobbiamo trovare alibi o giustificazioni chiedendo a gran voce la legge sugli stadi”, conclude il dg, “Noi dobbiamo portare avanti iniziative specifiche a prescindere da quello che viene messo a disposizione, ed e’ quello che stiamo facendo”.