Oggi torna in campo la Champions League con gli ottavi di finale. La strada verso Lisbona 2014 è dunque riaperta e lo fa con il botto. Ad aprire il sipario c’è subito un big match, Manchester City – Barcellona, che mette sul piatto statistiche economiche e numeri da capogiro. Calcio&Finanza ha voluto mettere in evidenza quelle più significative focalizzando l’attenzione sul valore di mercato dei giocatori in campo, attraverso le probabili formazioni, e sulla chiusura dei bilanci per la stagione 2013/2013.
Il valore di mercato della rosa
Netto il divario tra Barcellona – Manchester City in termini di valore economico dei propri giocatori. I blaugrana dominano lo speciale duello con un roboante 588 milioni di euro per 25 calciatori in rosa contro i 455 di Citizen che però ne hanno uno in meno. Le cifre che spiccano maggiormente sono, chiaramente, i 120 di Messi (dati transfermarkt.it) ed i 55 di Iniesta, da una parte, e i 40 di David Silva ed i 30 di Yaya Tourè, dall’altra.
In un piccolo gioco di ruoli si è notato come tra i portieri la spunti l’estremo difensore del City, l’inglese Hart, con i suoi 16 milioni, 4 in più di Victor Valdes che difende i pali del Barcellona; discorso diverso invece per la difesa, quella a 5 dei blaugrana, vale 136 milioni di euro quasi il doppio di quella del Manchester City, la classica a 4. Troppi i 45 di Busquets ed i 36 di Piquè paragonati ai 19 di Zabaleta e ai 2,5 del “fanalino di coda” De Michelis.
Il City si difende meglio a metà campo, dove opta per un centrocampo a 5 contro quello a 4 offensivo del Barcellona, con i suoi 128 milioni di euro guidati dai 40 del gioiello Silva e dai 30 di Tourè, niente da fare dunque per i 55 di Iniesta e per i 30 di Alexis Sanchez. In attacco il confronto è improponibile tra Leo Messi, 120, e il “povero” Negredo “solo” 27.
I bilanci finanziari
Manchester City – Barcellona che si giocherà stasera all’Etihad Stadium si gioca anche in termin idi blancio. Il Manchester City ha chiuso l’esercizio relativo alla stagione 2012/2013, caratterizzata dal secondo posto in Premier League e dall’eliminazione nella fase a gironi della Champions League, con una perdita netta di 61,28 milioni di euro (51.62 milioni di sterline), ma comunque inferiore al rosso di 116,17 milioni (97,85 milioni di sterline) del 2011/2012. Il risultato è stato raggiunto a fronte di una forte crescita dei ricavi, passati da 289,61 milioni a 378,39 milioni, cui ha fatto fronte un altrettanto importante aumento di costi operativi, pari a 342,49 milioni rispetto ai 298,15 milioni del 2011/2012. Osservando la composizione dei ricavi, i proventi dalla cessione dei diritti televisivi si sono attestati in linea con quelli della stagione precedente (104,94 milioni), mentre una crescita notevole si è registrata per quanto riguarda i ricavi da stadio (circa 47,03 milioni rispetto ai 25,97 milioni) e quelli legati a sponsorizzazioni e attività commerciali, saliti a 169,76 milioni rispetto ai 143 milioni del 2011/2012. L’incremento dei costi è legato all’incremento delle spese per il personale, passate dai 239,57 milioni del 2011/2012 ai 276,75 milioni del 2012/2013. Grazie all’aumento dei ricavi, “drogato” tuttavia dall’operazione non ricorrente legata alla cessione delle proprietà intellettuali, il rapporto tra costo del personale e ricavi è sceso dall’82% al 73%. Al netto di tale operazione, il rapporto cost/income salirebbe invece all’86%.
Il Barcellona ha annunciato invece un utile, in seguito alle imposte di 32 milioni di per la stagione 2012/13, di 3 milioni di euro in più di quanto preventivato all’inizio della stagione. I ricavi operativi sono stati 491 milioni di euro e le spese di 443 milioni, all’interno di queste voci di costo sono anche da comprendere i premi per la vittoria della Liga (16-20 milioni), l’ammortamento residuo di David Villa (8 milioni) e 12 milioni dovuti alle verifiche fiscali per gli anni 2005, 2006, 2007 e 2008. la dirigenza ha l’obiettivo di abbassare l’indebitamento netto a 200 milioni, rispetto ai 331 attuali; il dato è rimasto sostanzialmente invariato rispetto ai 334 milioni dell’anno precedente a causa dell’esborso relativo all’acquisto di Neymar, senza il quale sarebbe già sceso a 284 milioni. Colpire i lbersaglio dei 200 milioni , a questo punto, diventerebbe molto utile per poter procedere con il progetto di ristrutturazione dell ostadio Camp Nou, la società blaugrana si aspetta di ridurre l’indebitamento di 60 milioni di Euro già nel corso della stagione 2013/14.