Inter, entro metà marzo l'operazione fidejussioni con le banche orientali

Il direttore generale nerazzurro, Marco Fassone, in Indonesia per discutere nei dettagli il piano finanziario con le banche di fiducia del presidente Thohir.

Erick Thohir (Insidefoto.com)
Erick Thohir (Insidefoto.com)

Sembra sempre più calda in entrambi i sensi la linea area che lega Milano con l’Indonesia e in particolare con l’aeroporto internazionale di Giacarta Soekarno-Hatta. Infatti la prossima settimana è atteso nel capoluogo lombardo il ritorno del nuovo presidente dell’Inter Erick Thohir e, come anticipato da calciofinanza.it, Volpi, che è destinato a diventare il consulente personale di Thohir in materia finanziaria, ha appena trascorso un periodo in Oriente per confrontarsi con il nuovo proprietario del club nerazzurro.

Soprattutto però ieri chi si trovava nella tribuna d’onore del Franchi non poteva non notare l’assenza tra lo stato maggiore nerazzurro del direttore generale Marco Fassone in un contesto, quello dello stadio fiorentino, in cui facevano bella mostra di sé il presidente del consiglio in pectore Matteo Renzi e il patron viola Diego Della Valle, reduce dall’ennesimo scontro verbale con il maggior socio di Exor -e quindi il proprietario della Juventus- John Elkann che si sentito dare dell'”imbecille” dall’imprenditore del luxury calzaturiero

Fassone, infatti, si trovava in Indonesia con l’obiettivo di discutere nei dettagli il piano finanziario. Nel particolare l’ottenimento dalle banche asiatiche con cui la famiglia Thohir lavora da tempo delle fidejussioni sugli impegni con cui il magnate ha comprato il club nerazzurro.

Infatti  le banche esposte con l’Inter, tra cui Mps e Banco Popolare  vorrebbero da Thohir garanzie reali sulla loro esposizione che complessivamente, come emerge dal bilancio consolidato al 30 giugno 2013 Internazionale Holding- la società con cui Massimo Moratti controllava l’Inter-, sono in totale 141 milioni, tra debiti a breve (107 milioni) e lungo termine (34 milioni).

L’imprenditore indonesiano aveva già dato le proprie garanzie personali sul debito del club che complessivamente ha una posizione debitoria tra banche e fornitori (compresi quella della controllata Inter Brand) vicina a 200 milioni  e ora sta pensando di coprire questi debiti con fidejussioni di banche orientali che da sempre sono legate alla sua dinastia di imprenditori. L’operazione dovrebbe concludersi come limite massimo entro la meta di marzo ma l’operazione  si potrebbe definire prima, secondo quanto ha riferito una fonte che lavora al dossier a calcioefinanza.it

Le ragioni per cui Thohir ha scelto un club indebitato ma blasonato

Inoltre, spiega un banker, questa operazione spiega anche la ragione per cui Thohir ha comprato un club blasonato con debiti invece di acquistare a costo zero un club magari meno blasonato ma con l’impegno di investire tutti i soldi nel rafforzamento della squadra. Un interrogativo che circolava tra i tifosi nerazzurri e che ora si può comprendere. Se, infatti, Thohir avesse acquistato un club con l’idea di potenziarlo sul mercato avrebbe dovuto mettere sul tavolo denari sonanti per convincere altri club a cedergli i loro campioni.

Invece acquistando un club blasonato come l’Inter ma subissato di debiti, Thohir ha effettivamente sborsato solo 75 milioni sinora e l’idea è quella di rinegoziare il debito in tempi più lunghi con le banche da sempre legate alla sua famiglia di imprenditori. Nel frattempo potrà lavorare sul merchanding e sul brand- soprattutto sui mercati orientali in forte crescita- di un club conosciuto in tutto il mondo con l’obiettivo di aumentare i ricavi.