Serie B/Ecco il manuale che aiuta i club a riempire gli stadi

La Lega di Serie B ha presentato un manuale rivolto ai club per aumentare l’appeal del prodotto stadio.

Abodi riforma authority
Andrea Abodi (Insidefoto.com)

Aumentare l’appeal del prodotto stadio Serie B, rompere il legame, oggi troppo stretto, tra presenze e risultati sportivi, individuare nuovi target di pubblico e fidelizzare quelli già presenti. Obiettivo finale riempire gli impianti della campionato cadetto e sensibilizzare i club sull’investimento nelle politiche di marketing e di comunicazione verso i tifosi.

È questo il senso del manuale operativo di Obiettivo pubblico, progetto nato dalla collaborazione della Lega Serie B e di Studio Ghiretti & Associati e che è stato messo a disposizione di tutte le 22 squadre del campionato. Il progetto, presentato lo scorso febbraio e che ora si concretizza in tutte le sue parti attraverso un manuale di 150 pagine contenente le politiche da attuare nei confronti dei tifosi, è rivolto indistintamente a tutti gli attori di un club calcistico: a quelli preposti a studiare strategie e a quelli da sempre considerati estranei a tutti gli aspetti non meramente tecnici, come i direttori sportivi, gli allenatori e gli atleti stessi.

Tutti, è la filosofia del progetto, devono infatti essere interessati alle politiche di coinvolgimento o anche solo avere un approccio costruttivo nella volontà di riportare pubblico negli stadi. La presentazione del manuale è andata in scena in una conferenza stampa nella sede della Lega Serie B alla presenza del presidente Andrea Abodi, del presidente di Studio Ghiretti & Associati Roberto Ghiretti e dei responsabili operativi del progetto Roberto Lamborghini, Lorenzo Santoni e Domenico Vassallo.

«C’è un disegno strategico nella nostra Lega – ha affermato Abodi – che accomuna i nostri progetti, da B Futura a La Nostra gente, Obiettivo pubblico e senza dimenticare B Italia e B Solidale. Vogliamo dare una risposta al problema delle infrastrutture materiali e immateriali, crescere nel radicamento con il territorio e diminuire il più possibile l’approccio incidentale che abbiamo verso la gente. Il nostro fatturato è prima di tutto sociale e poi economico, in questa direzione va Obiettivo pubblico»