Il Malaga, che quest’anno non ha potuto partecipare alle coppe europee a causa del mancato rispetto delle norme sul fair play finanziario, ha quasi riassetato la sua situazione di bilancio.
Il Malaga, sotto la spinta del proprietario, lo sceicco Abdullah Al Thani, che aveva investito oltre 150 milioni di euro, era riuscito negli ultimi anni ad entrare nell’élite del calcio iberico e l’anno scorso aveva raggiunto i quarti di finale in Champions League.
Tuttavia la campagna rafforzamenti aveva generato un debito di oltre 100 milioni di euro che aveva fatto scattare i controli dell’Uefa e quindi l’esclusione dalle coppe soprattutto per la questione degli stipendi non pagati ai calciatori. Il Malaga nella stagione 2012/13 si era classificato sesto nella Liga e avrebbe quindi avuto diritto alla qualificazione in Europa League.In seguito alla decisione dell’Uefa, la scorsa estate, il club, ora 12mo in Liga, ha varato una campagna cessioni al fine di pagare quanto dovuto e ora può presentare un bilancio in pareggio, con una crescita nel fatturato stimata in 4-5 milioni di euro nel 2014.
Vicente Casado, direttore generale del club andaluso, ha, infatti, assicurato che “non c’è assolutamente alcun debito nei confronti di sorta per l’ufficio delle imposte e che tutti gli stipendi dei giocatori sono stati saldati”. Casado ha inoltre spiegato che la società “sta rinegoziando parte del debito e che ora questo è una quantità gestibile e sarà completamente eliminato entro uno o due anni ” .
Casado anche confermato che lo sceicco Al Thani non ha nessuna intenzione di vendere il club .