Quanto pesano gli stadi vuoti sui conti dei club italiani? Molto. Tanto che i ricavi da matchday potrebbero raddoppiare, se il riempimento raggiungesse il 100%.
L’analisi è contenuta nel Report Calcio 2018, lo studio della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), sviluppato in collaborazione con AREL(Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC (PricewaterhouseCoopers), con l’obiettivo di analizzare lo stato di salute del calcio italiano.
Nel dettaglio, l’analisi è relativa alla stagione 2016/17 in Serie A, in cui la percentuale di riempimento medio è stata pari al 54% (21.262 spettatori in media a partita con capienza media di 39.281 spettatori).
I ricavi da gara sono stati così 227,9 milioni di euro, con un prezzo medio del titolo di accesso di 28,2 euro e un ricavi unitario per posto disponibile pari a 15,3 euro.
L’analisi fa quindi riferimento al potenziale impatto sui ricavi dalla crescita della percentuale di riempimento, in base a cinque diverse fasce per percentuale.
Salendo dal 54% al 60%, i ricavi per i club di Serie A salirebbero di 24,7 milioni: con il 70%, l’impatto sarebbe di 66,8 milioni.
Con un riempimento dall’80% in su, la crescita sarebbe di oltre 100 milioni. In particolare, 108,9 milioni con l’80%, 151 milioni con il 90% e 193,1 milioni con il 100% della capienza. In sostanza, con gli stadi pieni i ricavi quasi raddoppierebbero.
Numeri ovviamente in forte aumento anche per le serie minori: data la peggior percentuale di riempimento medio nel 2016/17 per Serie B (40%) e Lega Pro (30%), l’ipotesi con gli stadi pieni vedrebbe i ricavi salire rispettivamente di 35,8 e 62,3 milioni, contro ricavi effettivi nella stagione per 23,8 e 26,5 milioni.
Per tutto il calcio professionistico italiano, quindi, gli stadi pieni al 100% avrebbero potuto portare ricavi potenziali aggiuntivi per complessivi 291,8 milioni di euro: il 66% in riferimento alla Serie A, il 22% alla Lega Pro e il 12% alla Serie B.