Ricavi abbonamenti Serie A – Nelle ultime stagioni è cresciuta in Italia l’attenzione per quanto riguarda le strategie delle società per attirare i tifosi allo stadio. Al centro resta, ancor più che il biglietto singolo, l’abbonamento, che in estate diventa protagonista tra rinnovi e nuove tessere.
Nonostante stadi tutt’altro che pieni, il valore degli abbonamenti resta comunque importante anche a livello economico: gli abbonamenti in Serie A valgono infatti quasi il 2,5% dei ricavi.
Tra le società attualmente in Serie A con bilanci 2017 disponibili, l’impatto sui ricavi alla vendita delle tessere è infatti pari al 2,43%, cioè circa 68,5 milioni su un fatturato complessivo di queste squadre pari a 2,8 miliardi di euro.
Per quanto riguarda i ricavi da abbonamenti, guida la Juventus con 18,79 milioni di euro di ricavi: nella stagione 2016/17 sono valsi circa il 3,3% del fatturato.
Numeri in crescita per i bianconeri, che dovrebbero proseguire nella crescita anche nel bilancio 2017/18 e nel 2018/19, alla luce degli aumenti di prezzi per i tifosi nelle ultime stagioni.
Juventus, prezzo degli abbonamenti ancora in crescita: +88% dal 2012
I 9 milioni di euro incassati dalla Roma dagli abbonamenti, invece, sono valsi il 3,26% del fatturato complessivo, poco più del 2,54% fatto risultare dall’Inter (8 milioni di euro). Più lontane Milan e Fiorentina, rispettivamente con 4,6 e 4,4 milioni di euro di ricavi dagli abbonamenti (2,19% e 2,41%).
A guidare in questa classifica relativamente all’impatto è il Bologna: nel 2016/17 gli abbonamenti hanno permesso incassi per 3,5 milioni di euro su un fatturato da 73 milioni, con un percentuale di impatto pari al 4,79%.
Al contrario, valgono meno dell’1% gli abbonamenti per il Chievo: nel 2016/17 gli incassi dalle tessere per i veronesi sono stati pari a soli 676mila euro, ovverosia lo 0,94% dei 71 milioni di fatturato complessivo.