Debiti Inter – Dopo quanto pubblicato dal Sole 24 Ore in relazione alla situazione finanziaria e patrimoniale dell’Inter, molti lettori ci hanno scritto chiedendoci di approfondire l’argomento e in particolare quali siano le criticità presenti nei conti della società nerazzurra.
«A leggere il bilancio dell’Inter viene da chiedersi come possa il club nerazzurro essere ammesso al campionato di Serie A», si legge nell’articolo pubblicato sul quotidiano economico-finanziario. «Il patrimonio netto consolidato è negativo per 83,41 milioni al 30 giugno 2017. C’è un peggioramento di quasi 29 milioni rispetto al 39 giugno 2016. Questo significa che il capitale versato dai soci è insufficiente a coprire le perdite accumulate e che la società avrebbe dovuto portare i libri in tribunale, da tempo».
La risposta a questa prima affermazione la si può leggere direttamente nel bilancio consolidato dell’Inter.
Da un punto di vista legale/formale, «i limiti minimi di capitalizzazione previsti dall’articolo 2447 del Codice Civile non sono applicabili al bilancio consolidato», scrivono gli amministratori della società nerazzurra.
Per capire se l’Inter avrebbe dovuto procedere obbligatoriamente ad un aumento di capitale per riportare il capitale sopra il limite previsto dalla legge bisogna dunque fare riferimento al bilancio civilistico del club.
Al 30 giugno 2017 la capogruppo FC Internazionale Milano SpA aveva un patrimonio netto positivo di 46,13 milioni, in diminuzione rispetto ai 128,68 milioni del 30 giugno 2016 in virtù della perdita civilistica di 82,55 milioni.
Il patrimonio netto della capogruppo al 30 giugno 2017 era dunque positivo. Non c’era dunque alcun obbligo di ricapitalizzare la società come previsto dall’articolo 2447 del Codice Civile.
Debiti Inter – Gli impegni di Suning e la continuità aziendale
C’è poi un altro aspetto da considerare. Come riportato sia nel bilancio consolidato sia nel bilancio della capogruppo, l’azionista di maggioranza (Suning, ndr) ha riconfermato l’impegno a supportare finanziariamente, patrimonialmente ed economicamente la capogruppo e il gruppo nel prevedibile futuro dei prossimi 12 mesi, consentendo agli amministratori di rispettare il presupposto della continuità aziendale, nonostante la perdita conseguita e le risultanze dei risultati previsionali per la chiusura dell’esercizio al 30 giugno 2018.
Sulla base del supporto garantito da Suning sia il collegio sindacale sia la società di revisione (Deloitte) non ha formulato rilievi sulla continuità aziendale dell’Inter e del gruppo Inter.
Debiti Inter – Perché Suning non ha ricapitalizzato il club
Perché dunque Suning, che come visto si è impegnato a supportare finanziariamente il club, non ha provveduto dunque a ricapitalizzare l’Inter?
La risposta va cercata nei patti che legano il colosso cinese all’azionista di minoranza Erick Thohir. In base ai patti eventuali aumenti di capitale dell’Inter devono essere approvati con il voto favorevole del socio di minoranza.
Debiti Inter – A quanto ammontava l’indebitamento al 30 giugno 2017
Proprio l’impossibilità a procedere ad aumenti di capitale si riflette sull’indebitamento dell’Inter.
Non potendo finanziare il club attraverso aumenti di capitale, Suning è di fatto obbligato a prestare soldi all’Inter.
Dei 637,5 milioni di debiti complessivi che il gruppo Inter aveva al 30 giugno 2017, ben 221 milioni (oltre un terzo dunque) erano “debiti verso soci per finanziamenti”.
Se Suning decidesse di convertire in capitale i finanziamenti soci i finanziamenti erogati all’Inter, il patrimonio netto, sia quello civilistico sia quello consolidato, sarebbe ampiamente positivo.
Il problema è che, come detto, fintanto che Thohir sarà socio del club nerazzurro, ogni operazione di ricapitalizzazione dovrà essere approvata dall’uomo d’affari indonesiano, che evidentemente non ha alcun interesse a farlo.