Ufficiale: la Lega assegna a Mediapro i diritti tv della Serie A 2018-2021

Il gruppo spagnolo Mediapro si è aggiudicato i diritti tv della Serie A per il trienno 2018-2021, mettendo sul piatto il miliardo e 50 milioni di euro a stagione che la…

Mediapro rating

Il gruppo spagnolo Mediapro si è aggiudicato i diritti tv della Serie A per il trienno 2018-2021, mettendo sul piatto il miliardo e 50 milioni di euro a stagione che la Lega si attendeva, anzi mille euro in più, per rivendere agli operatori le partite e possibilmente realizzando un canale tematico.

Per le tv si annuncia una rivoluzione, e infatti Sky ha diffidato la Lega dal vendere a Mediapro sostenendo che non è un intermediario indipendente, e ora attende che entro i prossimi 45 giorni l’Autorità garante della concorrenza e del mercato dia il via libera all’operazione.

Svalutata da Sky e Mediaset nei primi due round (830 milioni le offerte nel secondo), la Serie A ha guardato oltre, ottenendo da Mediapro una prima proposta da 950 milioni e oggi un rilancio che segna una crescita del 26% rispetto ai 946 milioni a stagione del 2015-18.

Inclusi i diritti tv esteri (371 milioni), il campionato italiano ha già messo al sicuro oltre 1,4 miliardi, superando il minimo garantito di Infront. Ora punta al miliardo e mezzo (con coppa Italia, Supercoppa e accessori), e intanto ha superato la Bundesliga, piazzandosi dietro Premier e Liga. Restano da chiarire gli effetti di questa rivoluzione per i tifosi.

Erano due le offerte presentate dal presidente di Mediapro, Jaume Roures, e da uno dei soci storici, Tatxo Benet.

La seconda non è stata formalmente considerata perché non aderente al bando, in quanto incentrata sulla realizzazione di un canale tematico, con programmi informativi e altri contenuti, da rivendere assieme alle partite alle tv, aumentando il margine di guadagno anche grazie alla pubblicità.

Per gli spagnoli questa soluzione aumenterebbe il valore della Serie A, e proveranno a insistere, salvo concentrarsi almeno per l’immediato sul ruolo di rivenditore, stringendo accordi commerciali con i singoli broadcaster.

Incluse Mediaset (non ha preclusioni ma al momento non intende spendere più dei 200 milioni già offerti per le gare delle big) e Sky, la cui diffida presentata poco dopo l’apertura della busta di Mediapro è stata definita “un fallo di confusione, fisiologica riottosità” da De Siervo, secondo cui “bisogna imparare a saper perdere”.

Gli spagnoli proveranno a ottenere anche la produzione dei match, che 6 dei 20 club gestiscono autonomamente e gli altri delegano alla Lega. L’obiettivo di Mediapro è trasformare la Serie A in un prodotto, un marchio immediatamente riconoscibile, con standard qualitativi unici per tutte le 380 gare, trasmesse non più in cinque finestre ma in otto, con l’aggiunta del sabato alle 15, domenica alle 18 e lunedì alle 20.30, come previsto dal bando.